E' stato grazie ad Elena se, grazie all'insospettato canale 61 "CampioneSport", la dolceamara parabola popolare di John Steinbeck di "Tortilla Flat" (1935) ha potuto trasformarsi in luce e ombre. Invero, il merito originale va alla passione letteraria di Victor Fleming che, nel 1941, si cimentò e superò la difficile prova di cogliere un'umanità da prossimo Nobel: "Gente Allegra".
Dalla M.G.M. lo sguardo affettuoso su Monterey...San Francisco....California. Ah, mi sento già di casa, tra gli sfaccendati di "Plan de la tortilla". Tra cui Pilon, il più sveglio, astuto, scafata faina dell'uva, tra le capanne affollate di polli..O Daniel, col fuoco della gioventù in corpo. Cállate! Toni leggeri, non c'è bisogno d'accalorarsi. I nostri s'arrangiano. Pure nei boschi, se c'è un buon fiasco. Sotterfugi, Pilon si scoprirà burattinaio della sua ciurma di fieri nullatenenti nullafacenti (ricchi di brillanti della rugiada). Cállate! Gli unici amici, i cani. La banda si ingrossa, siesta facendo, coi personaggi della zona. Spencer Tracy ben calato nella parte e l'inventrice viennese Hedy Lamarr (1914-2000), bellissima da bucare lo schermo, chiamano alla visione del film. Su pellicola, la sensibilità e la poetica inconfondibili del mitico scrittore di Salinas e delle sue novelle morali del pueblo, con la sardonica prescrizione dell'Ora et, soprattutto, labora.
(depa)
ps: titolo curioso nella traduzione italiana: una tantum nelle retrovie dei perbenisti.
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