Dovere di ammazzare

Periodo di mescolanza di celluloide fresca fresca (grandi schermi), retrò, di nicchia o classica ("Foglio"). Con la TV si può recuperare e incontrare, dopo quasi tre anni, Nicholas Ray. Nel 1951, l'autore del Wisconsin parve più concentrato sui luccichii del "Technicolor" che sull'igiene delle idee. Gli USA dovevano essere i salvatori del mondo, "I diavoli alati" (t.o. "Flying Leathernecks") angeli della morte dalla disciplina bislacca, etica assassina.
"An RKO Radio Picture", ai tempi di Edmund Grainger, che comincia con la fanfara dell'Aviazione USA, che si ringrazia pure. Hawaii, Isola O'ahu, 1942. Le Midway ricordo di qualche mese. IMF-247. L'architetto Ray, da maestro tra immagini di repertorio e sapienti scenografie. La presentazione della brigata, con le lettere dai ponte coi loro cari (pure navaho), appaga la sua versione di umanità. Ma è guerra, senza pace. Dura. Continua. I morti, i reduci (ancora navaho). Per cielo, terra, mare. "Appoggio aereo", colle alterne fortune.
Formazione di un comandante (maresciallo (colonnello)). Muoiono tutti. Non c'è tempo. Guadalcanal ("Canal" per gli amici), quarantamila morti, con finale sventolante per una pellicola di buona fattura, più progressista di altre, ma ancora terribilmente militarista (solo la sana paura dei "poveri" eroi, comunque rimbeccata, mai la messa in discussione del fine omicida, imperialista).
(depa)

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