Anche il canale "TV 2000" può farcela. A proporre pellicole che, a modo loro, hanno segnato e possono farlo ancora, quando le sale piangono. "Il miracolo della 34a strada", celebre pellicola del 1947, scritta e diretta da George Seaton (1911-1979), è cinepanettone gustoso, senza bisogno di conservanti o aggiunta di zuccheri .
Retor de Vie
Come vi ho detto, Elena scorre i nomi dei registi in TV. Sento Joel Schumacher (1939-2020) e mi chiedo se, magari (SEE, MAGARI!"), potesse valerne la P. Del 1996, "Il momento di uccidere" è un legal movie, su base razziale, con cast corale che robora le attese, che sono ancora lì...
Mente Immota
Mentre le strade di Grecia, Cile, Siria, USA, Sri Lanka, Germania e altrove brillano di fiamme sovversive contro un sistema del tutto prono alle logiche del profitto e della prevaricazione. Quando lacrime e rabbia sono ancora vivi per i morti nel carcere di Modena nel 2020 e le botte di Santa Maria Capua Vetere (105 indagati), in Italia, tramite gli attori Toni Servillo, Silvio Orlando e altri si perpetra l'anacronistica retorica dei buoni e dei cattivi, delle mele marce in mezzo a tanto ben-di-dio. "Ariaferma" arresta il tratto critico e artistico degli odierni autori italiani. Cazzi dell'ischitano Leonardo Costanzo, mannaggia a lui, che 10 anni fa mi aveva decisamente fregato.
Jessica Inguine
Elena segue la stessa strategia (di chi?) e allunga la mano nel cespuglio televisivo, sia mai (mi ripeto, con queste Sale...). Dice "Il postino suona sempre due volte", del 1981, quindi pronuncia Bob Rafelson. Quanto ho cercato un appuntamento col newyorkese? Otto anni, per ritrovarlo rimaneggiante una celebre e omicida sbandata. Come ricordavo, attento ai minimi moti, come a quelli tellurici, dello spirito.
Fuori Saturno
Balzello inatteso sul sentiero italiano tracciato da "Foglio". Colpa di RaiPlay che qualche colpo ce l'ha. Atterro nel 2013, quando Gianfranco Rosi di Asmara iniziò a stupire critiche e platee coi suoi documentari eterei e concreti, sospesi e urgenti. Lo storico Leone d'oro venne con "Sacro GRA", ode agli invisibili, frammenti differenti ma splendidamente sintetizzanti un unico GRANDE e devoto fallimento.
Fragili Fori
Domeniche d'agosto, di tosse, vermentino e Ugo Tognazzi. Diretto Oltr'Alpe (marittima) dal francese Édouard Molinaro (1928-2013), l'attore cremonese vi mise il conturbato e ironico cipiglio, lasciando al partner il ruolo di mattatore. "Il vizietto", del 1978, è una celeberrima commedia, fresca per temi, leggera per toni; si ride su tabù, stereotipi e demagogie.
Disposti a
Quasi quattro anni che non incontravo Joseph Leo Mankiewicz (dov'era, Sampierdarena?). L'autore da salotto bianconero, nel 1970, realizzò il suo penultimo brioso film con far sfoggio dei suoi "scambi di battute brillanti e buon rapporto con gli attori". "Uomini e cobra" (t.o "There Was a Crooked Man...") pellicola da vedere, rivedere, cogliere e raccogliere. Ché bastava "poco".
Contro legge
Un anno che non vedevo Sam Peckinpah. Mi aggrappo ai suoi cavalli di potenza, mentre sfreccia al galoppo di TIR che se ne fregano della legge. "Convoy" (s.i. "Trincea d'asfalto"), del 1978, impattò con uno schianto nell'immaginario delle VHS cult dorate. Intrattenimento scottante, energy Peckinpah 100%.
Bluff di vita
Quella ormai trapassata, l'ho scritto, è stata una domenica di molteplici visioni, tra cui una che può definirsi Cult (e "vincitore di 7 premi Oscar"). "La stangata", del 1973, di George Roy Hill. Meccanismo perfetto, coppia d'enterteiner d'eccellenza, il regista di Minneapolis sbancò nuovamente botteghino, premi e memoria.
Lotta di Libertà
Domenica ricca di "Sguardi d'autore" ("Iris"). Il primo tosto e chiaro. "Michael Collins" (1890-1922), del 1997, del regista irlandese Neil Jordan. Epopea di lotta, tragedia di libertà. Con la politica che toglie slancio, imbriglia, tradisce. Uccide. I volti della società borghese imperialista sono molteplici, a volte finanche sorridenti. Pochi si voltano, risata becchina in una mano e qualcosa nell'altra.
Crimini d'affetti
Di Shinji Aoyama, Marigrade segnalò "Eureka", del 2000. La seconda pellicola che incontro è anch'essa raffinata e ambiziosa (non solo per le tre ore e mezza). Ancora su alienazione sociale, da cui sprizzano geyser di violenza mal diretta. Atmosfera sospesa convincente, carattere eccentrico, smarrito solo nel finale.
Situazioni!
Nel ferragosto solitario, "Cine34" ha proposto una commedia erotica, un classico, ma diretta a sei mani. Tre grandi firme appostate: Nanny Loy (sotto bugiardo "Anonimo"), Luigi Magni e Luigi Comencini per "Quelle strane occasioni", del 1976, rende omaggio alla scrittura degli autori, alla bravura degli interpreti, alle estatiche trance sessuali.
Una pistola per due
Da un messaggino di Marigrade soffia un nome nuovo, pel 'Rofum, del cinema giapponese. Essendo già lì, ha approfittato. Da Hiroshima a Kitakyūshū, scampata per un cumulo, è un battito. Come "Un'ossessione" ("Tsumetai chi", 1997), del recentemente scomparso Shinji Ayoyama (1964-2022), da uno shock fortuito che può far deragliare certezze e stereotipi.
Sfere Astrali
E venne l'anno del Leone d'Oro a Luchino Visconti, per "Vaghe stelle dell'Orsa" (t.i. "Sandra"). Siamo al 1963. Il tappeto borghese intessuto con fina Ipocrisia nasconde allo sguardo, non ai restanti sensi, i grumi di dolori irrisolti, di ricordi fumosi, rimorsi blasfemi. Acerbi moti del cuore, la fine delle gioie si vede già.
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