Nella sezione "Retrospettiva (mi tocco) a Moon So-ri" (sì lo sapete, al "Festival del cinema coreano a Firenze"), è stato presentato anche "Tre sorelle", del 2021 (!), del regista sudcoreano, classe 1980, Lee Seung-won. Pellicola che punta sul climax familiare fortificante e liberatorio. Sale sale, e fa male.
Varie sfumature di sorella. Chi domanda sui tunicati. Chi altro. Comunque stress. Difficile pure essere sorella. Disagio nella luce giusta. "Quanto sono gratooo al Signoreee!". Ahahah. Grande "Sacred Blood"! Al sapore di filone ebraico statunitense. Crescendo, boi sbatti. Questo è stalkeraggio familiare. La maggiore, "dispicaiuta e imbarazzata dalla vita". Suvvia, avanti coi won per esser professore e risse a tutto spiano! Ottimo "quadretto", buone caratterizzazioni, come le interpretazioni (vabbè, Moon light...), nel mezzo la foto di massacro familiare.
I nodi giungono.
I nodi giungono.
(depa)
Nessun commento:
Posta un commento