Avventure diverse

Il cinema è anche questo. Imprevisto e sorpresa. Lo scorso venerdì sera era scattata la proiezione, la mia proposta salta, per sottotitoli invisibili, quindi il caso s'è bendato e ha infilato la mano. Estraendo "Gli argonauti" (t.o. "Jason and the Argonauts"), del 1963, diretto dall'inglese Donald "Don" Chaffey (1917-1990): regista che non è sulle "bibbie" del cinema.  Qui l'inatteso. La sorpresa è conseguente, dal ritmo e dagli effetti speciali di questo peplum degli anni '60 del XX° secolo, che ancora affascina come una succosa pellicola matura.
Dalla fantasia di Apollonio Rodio (295-215 a.c.), il californiano Ray Harryhausen (1920-2013) maestro del passo uno, virtuoso della stop motion, poté sbizzarrirsi, rendendo questa pellicola un cult. Il gigantesco Talos. Le terribili Arpie. Nettuno in pieno sforzo. La bella e perduta Medea (la statunitense Nancy Kovack). Poi l'Idra pssshhh! e, nati dai suoi denti, gli spaventosi Figli della Notte. Da lassù, i Grandi Dei vi spruzzano l'ironia che non può mancare nel destino di ogni uomo. La trama tiene, gli occhi hanno l'avventura porta sul piatto.
Consigliato tuffo nel passato. Peplum.
Tacendo delle precoci defezioni, solo una mini pioggia interruppe la visione in terrazzo (ma prendiamo atto del "No, Wylder no..." pre-visione).
(depa)

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