Libertà in testa

E poi è stata la volta di "Fuga da Alcatraz", del 1979. Donald "Don" Siegel col talismano Eastwood, per un'evasione impossibile, se non vi si pensa. Contro ogni sistema carcerario, senza tante parole, un obbiettivo fisso in testa.
In televisione, nella "Valéry", questa produzione eastwoodiana, con l'arrivo dei nuovi detenuti nell'isola di San Francisco. Poi la cella, le conoscenze con nuovi e vecchi ceffi. I giorni passano, pallina contro il muro, piano piano, un piano si fa strada. Un tunnel, alla Becker, senza troppi infami attorno. Personaggi da galera, cinquecento sfumature d'uomo, cuori e fegati che pulsano. Clint Eastwood cinquantenne sta, osservando le mosse degli avversari. Lo scacco, là e allora, poteva essere solo folle. La fiducia, vitale.
Il regista di Chicago, qui al terzultimo film, lavora di cesello su immagine e tensione, complice l'ultima volta col "suo" Clint, rendendo questo "on The Rock" secco quanto una manganellata nella schiena. Non si sa come andò a finire. Sicuramente fu già libertà.
(depa)

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