Rincontrare Mario Bava per vie traverse. Anzi, attraverso "Le fatiche di Ercole", di Pietro Francisci (1906-1977). Nel 1958, il regista sanremese fu "direttore delle luci ed effetti speciali", al servizio dei primi peplum e del collega romano, il risultato fu un successo, al botteghino di ieri, come nelle "sale" reinventate di oggi.
"Una produzione O.S.C.A.R. film GALATEA", con Steve Reeves, Sylva Koscina e "con la partecipazione di Gianna Maria Canale" (la calabrese sarà la regina Antea, predatrice solitaria). "Immensa e immortale era la forza di Ercole". "Ercole è un giusto" (ieri come oggi...non possono fare affidamento su di lui). Ulisse discepolo astuto, Jole innamorata persa (vorrei vedere, col disco lanciato nello spazio...). La solitudine dei giusti, l'esilio di chi cerca la verità. La rinuncia, tutta umana, di Ercole. E lo scontro finale col prequel di Godzilla, dopo le luci bavose ancelle dell'amore. Quanti sbatti per un vello d'oro.
Tutto ben orchestrato, e ben interpretato, non solo muscoli. Che poi si narrava d'Ercole eh...
(depa)
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