Primo istinto

Ogni tanto è bello andare al cinema senza pretese. Rilassato, attendendosi il pubblico peggiore, quello di François Ozon. Ma sotto "Sotto le foglie" (t.o. "Quand vient l'automne"), si nasconde un buon intrigo chabroliano.

Speranze di stagione

Ancora Yasujiro Ozu, finché il canale "Raiplay" ne ha e ne da. "Inizio d'estate", del 1951, è l'ennesima prova di sensibilità non solo cinematografica, del regista giapponese. 

Loro, di Napoli

In televisione un Dino Risi "Da non perdere" che, nella giornata di pasqua di guerre, non ci lasciamo scappare. "Operazione San Gennaro", del 1966, ribadisce un disinvolto autore di commedie, qui sorretto dalle migliori maschere del cinema nostrano.

Grandi successi

Ma anche avanti con Yasujiro Ozu, che nel 1957 ne combinò una delle sue, l'ultima in bianco e nero. "Crepuscolo di Tokyo" è una perla intatta.

Assurdi State

Scroccando su “PrimeVideo” per approfondire Michael Haneke. Passando, appunto, anche per la TV, ambiente sperimentale caro ai “nuovi registi tedeschi”. Nel 1997, il regista vivente dell’alienazione celebrò Kafka con la trasposizione del suo romanzo più calzante: “Il castello”.

Storie sbagliate

Stavolta, nelle sale, davvero un regista cinese che fa cinema fa quarant’anni. Già colpiti dall’originalità e pulizia estetica di Jia Zhangke, mostrata sei anni fa, ci siamo fiondati in tre nella  intima “Filmclub”, insolitamente gremita. “Generazione romantica” (t.o. “Caught by the Tides”), del 2024, è un affascinante puzzle visivo su amore e rimpianto.

Sicurezza mai

Nelle sale cinematografiche l’ultimo di Robert Guédiguian, regista per il quale un cenno con Marigrade ci fa ritrovare nella “2” del “Sivori”. Anche per Jean-Pierre Darroussin e, soprattutto, Ariane Ascaride compagna d’una vita, i grandi interpreti delle commedie o drammi politici del regista marsigliese. Invece, “La gazza ladra” rivela il tocco delicato di chi non vuole scontri, ma solo incontri.

Catastrofe di Stato

Presso il nuovo "Zapata" di via Pirlone a “Sampe” (GE), è iniziata la nuova rassegna “Cinema e resistenza” organizzata da "Ghetto People": cinque proiezioni in sostegno alla lotta del popolo palestinese. Si è partiti con “Al  Nakba”, del 1997, diretto dal Benny Brunner e Alexandra Jansse. Lungo e articolato documentario, disponibile in rete, che permette di risalire alle radici del sionismo: colonizzazione etnico-religiosa ai danni di una popolazione da sterminare.

Istinto di razza

In televisione passa un Michael Mann che ha lasciato il solco. Chissà poi perché. Uno dei registi più sopravvalutati, iniziamo a dirlo, nel dimostrò né più né meno di essere pronto per il botteghino. “L’ultimo dei mohicani”, del 1992, è un blockbuster romantico d'avventura, misero sul piano narrativo e, sorprendentemente, ancor più su quello visivo. Il prestigio di Mann traballa.

Fai per tre

Sempre per quella storia di Steven Spielberg. Maestro indiscusso dell’intrattenimento fantascientifico, bisogna pur seguire le profonde orme lasciate sul percorso di successi al botteghino. Nel 2005 si cimentò in un classico disaster & alien invasion movie, con la distruttiva razza aliena palesatasi un bel mattino, ma che, trasportando su digitale l’omonimo romanzo del 1996 dell’inglese Herbert George Wells (1886-1946), poi così tipico non è: "La guerra dei mondi".

Isterisol

Tutto è partito da un riso basmati, con verdure e uovo. Siamo rimasti là. A disposizione, un film coi sottotitoli reperiti, che chiude le proposte di “Foglio” provenienti da quel paese che, cinematograficamente parlando, tanto ci ha dato. Hong Sang-soo non ha bisogno di presentazioni. Nel 2017 realizzò “On the beach at night alone” una lenta maturazione, ad alta gradazione, sui ruoli impersonati.

Gasometri

Per le voglie di Yasujiro Ozu, oltre a cofanetti, DVD anonimi e restauri, anche i canali digitali possono servire. Da quello targato “RAI”, in proposta alcuni film del grande regista giapponese. “Gallina nel vento”, del 1948, parla della guerra. Della donna. Della città. Così fredda e immota dinanzi ai dolori del cuore.

Lutto e denti

Questo mese, ormai dimenticate le ultime nostre scivolate nel suo cinema, abbiamo anche rincontrato David Cronenberg. Ancora sotto shock per 20 minuti d’ascensore bloccato, all”“Ariston” senza timore di eccessi e ascessi del regista canadese che, fresco di lutto matrimoniale, ne trae una rappresentazione delle sue. Dolore e perversione in "The shrouds". "Segreti sepolti", riflessioni avvinghiate alla carne in decomposizione: Il regista di Toronto è tornato.

Prima che tardi

Nel piccolo “Circuito” di Genova è sorprendentemente capitata la sex symbol di fine XX° secolo. “Bella e stupida” cerca di rifarsi, facendocela, ed è così che “The last showgirl” (2024), diretto da Gian-Carla, aka Gia, Coppola, nipote di F.F e figlia dell’attore Gian-Carlo, diviene un film da non buttare. Emancipazioni tortuose in regime di voyeurismo capitalistico, resta l’impresa della coscienza che si accorge della propria decadenza.

Mail di Vita

Pomeriggi finesettimanali autoleccanti metaforicamente sino a un certo, la televisione può venire in soccorso. Anche se la proposta è un esempio di forma senza contenuto, anzi meglio. Glorioso già dimenticato ingresso di Kevin Costner regista al Cinerofum, “L’uomo del giorno dopo” (t.o. “The postman”), del 1997, promette individualismi, emancipazioni e indipendenze consapevoli, ma si accovaccia sulla bandiera, solite stelle strisciate, palesando la visione ristretta di un non autore.

United for

Tra le proposte televisive, dopo le western, quelle belliche sono al secondo posto. Un nome che riecheggia spesso è “Navarone”, ideale punto critico del secondo conflitto Capitale. Cinerofum già indica qualcosa di storto, non potevamo che dirigerci verso l’Egeo a dorso, arrivando in ritardo di 17 anni, ma in tempo per incrociare Guy Hamilton (1922-2016): il suo sequelForza 10 da Navarone” è ancora lì che surfa.

Motivi per viaggiare

Recentemente ripresentato da “RaiMovie” in occasione del suo restauro, con “I 9 di Dryfork City”, t.o. “Stagecoach”, ché di remake del 1966 si tratta, posso rincontrare Gordon Douglas. Il regista che ci ha convinto con lavori semplici quanto efficaci, ventisette anni dopo il western più osannato, non tremò dietro la m.d.p. continuamente percossa, riuscendo a riportare tutti a casa...