Molte pellicole si possono schivare, lo facciamo. E con Francis Ford Coppola? Se addirittura Frd chiama...'Rofum risponde. In realtà tutto era prevedibile (accaduto), pochi non tremano: "Megalopolis" è un'esplicita quanto infantile allegoria.Società americana come l’impero romano. Senza perdere tempo.
Quello di Cesar Catilina rischia di essere, appunto, uno scandalo da rotocalco,
una Bruttissima Bruttezza scontata coi presupposti della nostra blasonata
civitas. I wrestler e le cure del cuore sono la stessa cosa nella
critica esplicita e spettacolare quindi innocua della Nuova Roma identica alla
gloriosa, bugiarda di panem e generosa di circenses sessuali.
Capi ganzi, buffoni gonfi, traditori del dopodomani. L’iperrealismo di Coppola,
vagamente gilliamiano, finisce così, tra ipnotiche vergini vestali. I concerti all’ipocrisia
riempiono “San Siro”, e non c’è gesto di stizza da sponsorizzare che salvi gli
invisibili della sempiterna negligenza del prossimo elaborato capitale. Abutere
pure se patientia ha conquibus. Lo stato confusionale di Coppola fa capolino tra case e grattacieli. Decline and fall che ci par fin blando. Designer
progettuali di ‘sta cippa, frementi di godere di delirio e pentimento. Morite. Che l’ossessione dei maschietti sposti i grattacieli (Shakespeare)…ma non
tergiversiamo. Interconnessi! Rette tra punto e punto! Impostura fine del
potere che ancora oggi funziona, ma “potere al popolo”, purtroppo, ha le
medesime e sole consonanti di patronato. Retoriche progressiste, nuove albe per mondi inquieti e in attesa. C'è l'autorità progettuale. Accattivante, visionaria, tocco ashes of chronosphera, ma tanta scenografia per nulla (sandali e droni). Ma sto cazzo di Megalon? Rischio di essere più reazionario dello stesso Coppola. All’uscita dall’“Ariston” un “Ma
si è completamente rincoglionito!” che si sente ancora…ripensando a questa “Peggior
regia” 2024.
(depa)
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