Superficialipity

Ancora in zona "Santa Brigida", ci siamo imbattuti nuovamente in William Wyler. Nel 1961, Wyler partì dagli spunti psicologici della scrittrice e drammaturga statunitense Lilian Hellman (1905-1984), da anni ormai affacciata sulle turbe dei suoi personaggi, per sfociare in una palude comunitaria. "Quelle due" sono interpreti straordinarie delle vittime delle ipocrisie sociali.
Audrey Hepburn, ancora lei nel 1961, all'apice di colazioni colorate, e Shirley MacLaine. Anche James Garner in "The children's hour" (t.o.). Alex North compone e conduce). Insomma, una squadra niente male. Marta-MacLaine pungente e covante; l'altra, Karen-Hepburn, solare e senza ombre come un Audrey sul palco. Marta è sola, Karen no ("Ti amo! Ti amo! Ti amo!"). Dolce Karen, già senza difese. Le due professoresse della scuoletta, tra passioni sottaciute e i bambini ci ascoltano! La caccia alle streghe, in ogni tempo, condotta da armate di malelingue senza scrupoli. Basta un "anormale" per il fuggi-fuggi generale. Una nonna poco sagace (scontro tra generazioni), in un film tutto al femminile (faida interna), cui assistono omuncoli inebetiti, tra baby manipolatrici e vecchie bacucche. Un attimo e il tempo cambia, ombre cupe sul volto del sole. Ora è Karen che riceve i raggi di Marta.
Tutto per una "bugia"...Tutto risolto. Invece no. Ferite profonde che nulla cicatrizza. Potente crescendo drammatico. Karen, come fai a non amarla?, e Marta, amazzone ferita fatalmente...sarà difficile dimenticarle.
(depa)

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