Fuga d'artista

Dopo tanta pellicola estera, è con piacere che accolgo l'invito dell'"Anonima Santa Brigida", e proietto un Elio Petri sperimentale, con l'horror psicologico "Un tranquillo posto di campagna". Nel 1968, l'atollo artistico e confortevole spazzato dallo tsunami esistenziale post-moderno. Orso d'argento.
Art director Sergio Canevari (1939), in "Technicolor". Story by Tonino Guerra ed Elio Petri. Franco Nero legato e torturato. Sodomia dell'artista. By Alberto Grimaldi. Incubi sadici, ma di certo alle 6 c'è (pm) c'è un happening! Visivo, architettonico (godardiano), paranoico. Lo sguardo alienato, antonioniano (gnogna!) di pittore inquieto, Leonardo Ferri (in Veneto è quotato). Sperimentando, montando visivamente i tormenti di artista che "contro la sua volontà, [è] sottomesso alle leggi del mercato" (editor Ruggero Mastroianni). E Flavia, l'aristocratica Vanessa Redgrave (Londra, 1937), che "pensa un po' troppo ai soldi", ma "vuole solo che lui sia felice!". Caleidoscopico sulle reazione di/tra uomini e loro fantasmi. Quella contessina veneziana, Wanda, "bellissima" è stata uccisa molte volte. Sonoro, con Ennio Moricone che compose, Bruno Nicolai che diresse e il Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza a squassare. La crisi di uno stronzo, espiazione dei Barbablù, scatenata dal disvelamento delle narrazioni ufficiali.
Tosto.
(depa)

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