Qualche grado fahrenheit fa, in televisione, un canale ha proposto un film segnalatomi niente di meno che da Elena. La "Giovanna d'Arco" (t.o. "The Messenger: The Story of Joan of Arc") di Luc Besson, del 1999, ci ha convinto per l'allucinata interpretazione della luminosa protagonista, per l'allestimento coinvolgente, per un soggetto ben forgiato...dalla storia.
Due delfini si scontrano nella Manica, ancora una volta la Francia è una e divisa. E, mentre una ragazzina innamorata di Dio, e delle sue case, si prepara alla cieca vendetta, Carlo VII si nasconde da degno reale. Il regista parigino "prima del baco millenario", in forma, ben sfruttando l'eclettico cast: l'ucraina classe 1975 Milla Jovovich, bella come una pasionaria, John Malkovich, USA 1953, perfetto nel re codardo, Faye Dunaway è la moglie fidata, inquietante, shakespeariana. A Vincent Cassel basta fare il solito sbruffone.
Jeanne simbolo medievale della Francia che non s'arrende contro gli eserciti, eroina nazionale, dovrà quindi toccare con mano la tempra dei sovrani: sempre ultimi nelle imprese più arrischiate. Non è chiaro cos'altro si dovesse grufolare in questo contorto mito d'Oltralpe. Alto budget mica sprecato.
(depa)
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