Il lavoro brucia

Balzando all'indietro, abbiamo concluso il miniciclo di tre proiezioni firmate Ridley Scott. Non certo un crescendo. Ad ogni modo, dopo l'ultima commediucola provenzale, "Il genio della truffa" (t.o. "Matchstick men"), del 2003, emerge come tra le più riuscite del londinese. Soffiate le recente lezioni nolaniane su nevrosi e smarrimenti, le declama a modo suo, in elegante e assillante galoppo.
Dall'omonimo romanzo dello statunitense, classe 1972, Eric Garcia, le nebulose vicende di un uomo calcolatore. Si procede rapidi come Scott, lavoro stressante, fioccano i tic! Nevrosi da montaggio febbricitante, anzi Scottante (sorry), con un grande Nicholas Cage, finalmente in un degno e diverso personaggio! Con un suo magnetismo. [quando si poteva ancora domandare "Perché hai una pistola?"...] Il truffaldino solitario ora ha una figlia (?), un senso (!). Non è un heast movie. "Solo avidi e disonesti, senza violenza", il vero "colpo" è quello che scuote il protagonista. Thriller psicologico che poggia su buone interpretazioni (Sam Rockwell). L'Angela della californiana Alison Lohman, classe 1979 con tutta la sua spregiudicata innocenza, è un'apparizione dal cielo grigio. Patrona dei Pacchi, da immacolata confezione, non posso non stare senza di teee.
(depa)

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