Quadri fermi

Ottima abitudine intercalare hollywoodianate con qualcosa di più. Che, ad esempio, alla voce "Slovakia", può venirci suggerito da "Foglio". Fratello minore, poiché successivo, del lavoro postumo di A. Munk, eccolo un vero fotoromanzo dall'oltremondo, album fotografico di uno ieri irriconoscibile: "Immagini del vecchio mondo", del 1972, di Hanák Dušan, regista classe 1938, di Bratislava.
Una didascalia avvisa: "Persone radicate nella loro terra d'origine. Non si possono trapiantare. Morirebbero". Mentre la "Voce fuori campo di Ladislav Chudík" (1924-2015) comincia a rievocare...
1914, la TBC...da vincere solo con latte caldo e aria pura! L'alcolizzato con la sua "medicina", "Alle ciliegie, al miele!", che dopo può andare anche a ballare! Lo scontroso contadino Adamo. Gli ultimi, in una loro umanità. "Con orgoglio vivo in uno spazio ristretto!". Il vecchio scapolo, "in pensione", con "l'oscurità davanti agli occhi", oggi venditore d'uova (rotte). "Ancora vivo!". Il "carillon magico" degli sbandati! "Nudo ero, nudo sarò!". Il fattore paralizzato che, però, "deve sapersela cavare"..."Anche la terra è una stella!", con l'astronauta abbandonato. Quanti quadri caduti, orologi fermi. Sogni brutti. Il buontempone centenario che sa sette lingue, dall'inglese allo zingaro. Il pastore filosofo solitario, con la sua Zorka al pascolo. "Per una politica indagatrice". Cosa conta? La salute, la pace. Il lutto. Tutto! L'allegria, la prole, il lavoro!
Questo è davvero una sorta di album fotografico dalla più remota, e povera, campagna slovacca. Dispiace Elena insofferente dinanzi a questo che lei chiama documentario, ma che per me resta film a tutti gli effetti: splendido presepe dei diseredati.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento