Anvedi O''' !!!

Incredibile (ohua). Si torna a due anni fa, tempi d'oro (ma che stai a di'?). Tredici (13) recensioni. Qui si delira, si scrive a caso. Concentriamoci sul cinema. Poi è stata la volta di un film italiano dell'anno scorso. Cosa può una pandemia. Nella sala "Frd", è andato in scena "Il primo re", del romano classe 1982 Matteo Rovere. Daje. La storia mitica e maschia della fondazione di Roma, parlata in romano strettissimo (vabbè, protoitalico (mica zoico)), rimbombante incombente po' c'ha rotto: morte, o gloria?

In effetti, la proposta non è risultata scabrosa come temuto. Vuoi il taglio storiografico e filologico dato al film, pochi orpelli, parole centellinate, ma guardarlo non provoca malessere. Da qualche parte sul Tevere, 753 a.C., il fascino della leggenda fratricida. Col re "zero" interpretato da Alessandro Borghi, concentrato pure troppo, la sporca fisica storia si batte, scontra, ammazza. 
L'eterna storia dell'Ubris, Remo ci casca, Romolo ci cascherà. Omuncoli ci aggiriamo prepotenti di fronte alla potenza (digitalissima) della Natura. La notte è buia, fiaccole confortano, fanfaluche illudono. Tragedia tra fratelli dal destino menoso. Il derby tra laziali (...) e gli Ultras dAlba Longa. Epic da graphic ma novel. Concordo, coraggioso per i tempi che corrono, solido, provate. Ma non è che...
(depa)

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