Ieri...mattina! Spiazzati, tutti. Sì, ieri mattina. Caspiterina, cinema la mattina! Quale occasione più ghiotta per invitare in sala Valéry un po' di brava gente, in faccia al decreto Pusillanimità 2.0. Alle 9:30 entra George Cukor, che non vedevamo da un po', reggendo patisserie (namm...) e Charles Vidor. Il regista newyorkese portò a compimento, nel 1960, l'ultimo lavoro del collega ungherese naturalizzato USA. Il risultato fu "Estasi" (t.o. "Song without end"), una travolgente composizione di inquietudine e passione: la storia d'amore tra il musicista ungherese Franz Liszt (1811-1886) e la principessa polacca Carolyne.
Impostazione classica, come Cukor insegna, senza perdere tra le righe le turbolenze sotterranee dei personaggi. Che sia l'anticonformismo di Georges Sand, la spregiudicatezza di Richard Wagner, l'energia di Fryderyk Chopin, o la brama di successo e pubblico dell'egocentrico protagonista (lisztomania), o la bruciante passione delle due donne da lui amate, la pellicola restituirà la magnificenza degli artisti, la freddezza di qualcosa di sbagliato tra le corti europee. Weimar digrignava già i denti.
Interpreti: Dirk Bogarde. In pratica il grande attore londinese si accolla tutta la tensione emotiva del film e ne esce vincitore, il tormento di sommo artista lo percepiamo potentemente, senza risentire della suddetta impostazione rigorosa. Geneviève Page, figlioccia di Dior classe 1927, assolutamente disperata senza Dio né Uomo. Capucine (1928-1990) algida come deve un'altolocata Wittgenstein che chiede i permessi allo zar, ardente come la devozione quasi religiosa verso la figura e le note del genio amato.
Musicista acclamato, personaggio ambiguo, Franz Liszt. Il film lo segue negli intimi dubbi e propositi (la buona occasione delle alluvioni ungheresi...), lungo le tappe dei suoi orgogli e amori a corte, curando tutti i particolari, compresi i suggestivi frammenti del pianista al suo strumento. Terminato da Cukor che, seguendo con attenzione le linee impostate da Vidor, scomparso per attacco cardiaco a 59 anni nel 1959, forse riuscì a rendere il vago ricordo di patria del regista ungherese. Film godibile, leccornia per gli appassionati del regno musicale.
(depa)
"Il ringraziamento della Repubblica va a trasportatori di merce e forze armate". Mattarella 27/03/2020.
Nessun commento:
Posta un commento