Inizio della fine

Qualche settimana fa, prima che la malasanità ci obbligasse a casa, in sala Valéry, "Il principio dell'incertezza" (2002), di Manoel De Oliveira. Il regista portoghese nel 2002 allestì una pièce d'alto bordo, pervasa di gioiosa malinconica poesia: la calma del cinema, il cinema della calma. Stupende seghe profondamente borghesi su vuoto e società, che son la stessa cosa.

Da una terrazza di Oporto si mette in moto questa chiacchiera pacata ed elegante. Musiche classiche per ville d'altri tempi, il tempo del ricordo si compone dei frammenti della memoria. Pure le ombre scorrono col ritmo solare, non v'è fretta. I contorni sullo schermo mi parlano di un Resnais lusitano, della medesima disinvolta raffinatezza. Smaccatamente teatrale, con intermezzi paesaggistici affidati agli spostamenti (treno, corriera...). "Il potere sta infettando tutti". I toni del discorso sono schizofrenici, la pianura è vasta. Testo in prosa alta, o in versi veri e propri. Le difficili relazioni interpersonali per esistenze coltivate storte. Guerriere e martiri d'ogni tempo. Formalmente ineccepibile, l'incertezza viene nell'appassionarsi ai contorti personaggi.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento