Scorbuto privato

La seconda firma dei western domenicali trascorsi è un certo Robert Wise. Due anni prima di Daves, anche il regista ben più celebre originario dell’Indiana decise di percorrere le polverose lande dell’Ovest per mostrare le conseguenze di una vita condotta agli estremi solitari. Dove, nel 1956, “La legge del capestro” (t.o. “Tribute to a Bad Man”) prendeva le viscere quando si trattava di proprietà.
Altro western psicologico, quindi, con James Cagney a interpretare lo scorbutico possidente, monito vivente a tutti gli aspiranti cowboy. Come Steve, che viene dalla parte opposta, Pennsylvania, e si vedrebbe male come mandriano. I pascoli sono fondanti, quindi guai a chi si avvicina. Una forca portatile, però, non ha tenuto lontana Irene Papas, così sperduta nel selvaggio West! Lee van Clee fa capolino. La fattura è buona, con la fotografia dell’ “oscar” Robert Sturtees e le musiche del compositore budapestino Miklós Rózsa. Professionisti affermati che rendono bello anche un intreccio sofisticato e sornione, che potrebbe fiaccare uno spettatore abituato a indiani e sparatorie.
(depa)


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