Il lavoro debilita l'uomo

Domenica di recuperi. Dalla programmazione televisiva, due western nel mirino da firme che teniamo d’occhio. Come Delmer Daves che, nel 1956, si ri-cimentò nelle sue abituali acque. Commedia "[brillante]" di crescita e amicizia, maturità d’un “Cowboy”: novellino irruento o scafato cinico che sia. Avvicendamenti scontati e abbracci colorati.
Il cipiglio dei protagonisti s’invertirà non troppo inaspettatamente. Taglio classico, nonostante la gran coppia di dirompenti interpreti (scompare l’indiana Anna Kashfi, 1934-2015, fresca sposa di Brando). Glenn Ford garanzia contribuisce al “classico”. Jack Lemmon molto meno, così inatteso in saloon e ranch. Il nostro, ferito d’amor, deciderà di sua sponte di lasciare un comodo lavoro come vicedirettore di Hotel di Chicago per accompagnare quei rompicollo di mandriani. Western pastorale, intimista sull’evoluzione dei due diversi protagonisti: nessuna violenza, per difendersi dai comanchi basta spaventare le vacche. Il finale, però, se mostra l’intento educativo degli autori (tra cui Dalton Trumbo), altresì ne testimonia il poco coraggio.
(depa)

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