Esaltato per Hong Sang-soo, con l’ebbrezza di correre in
qualsiasi sala per un sudcoreano recentemente conosciuto. Scelgo la nostra, dove “On
the Occasion of Remembering the Turning Gate”, “Porta girevole” per gli
amici (tra cui “Foglio”), porta a riflessioni su destino e intenzioni. Sesso. Desideri
e casualità.
Tra i suoi incontri (telefonate), seguiamo i vari capitoli della vita di
Yongseoo. A trovare Songwoo, dove la zuppa è da erezione e per il dopo cena
potrebbe tornare utile. Tornare, tourner, giravolta, mica detto. Rohmer
è il punto di riferimento (la scena sul pedalò…). Mymuskin è tentatrice, ma il
nostro ha parole da poco imparate in bocca. Attento ai piccoli cromatismi
dell’animo Hong (le madri nei suoi film non sono il “massimo”…). SunJoun, come
una complicata alleniana. Rapporti trafelati, sempre un treno un quarto d’ora
dopo, roba da motel (il Concordia, ci son stato). Assume spessore con lo
stratificarsi di esperienze ed emozioni. Sempre un certo quantitativo alcolico,
i personaggi ondeggiano. Da prendere, così, la vita, come le carte, o la
pioggia.
(depa)
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