Molte pellicole si possono schivare, lo facciamo. Ma come Francis Ford Coppola. In realtà tutto era prevedibile (accaduto), pochi non tremano. Ma se anche Frd ci chiama...'Rofum risponde. "Megalopolis" è un'esplicita, infantile, allegoria.
Giostra amara
Nelle sale, questo mese, è stato possibile raccogliere alcune importanti pellicole di Éric Rohmer. Solo una c'è sfuggita, ma non "Le notti di luna piena" (1984). La perfezione della poetica rohmeriana, sensibile ed ironica.
Ancora distanze
A braccetto col viaggio di un uomo intrappolato nell'egoistica e ipocrita società democratica, un'altra pellicola efficace, urlata dall'altra parte del mondo. Dalla Payal Kapadiya, "Amore a Mumbai" (t.i. "All We Imagine As Light")
Tutto falso
Ancora in questi giorni nelle sale, il toccante e rabbioso "La storia di Souleymane", del parigino, classe 1969, Boris Lojkine.
L'amor non corre dritto
Ancora ispirato a "Commedie e proverbi", nel 1982, Éric Rohmer restò appresso ad una ragazza e le sue strampalate teorie amorose, quelle di ognuno. "Il bel matrimonio", del 1982, spumeggia con ironia sull'imprevedibilità delle corse amorose.
Superficialipity
Ancora in zona "Santa Brigida", ci siamo imbattuti nuovamente in William Wyler. Nel 1961, Wyler partì dagli spunti psicologici della scrittrice e drammaturga statunitense Lilian Hellman (1905-1984), da anni ormai affacciata sulle turbe dei suoi personaggi, per sfociare in una palude comunitaria. "Quelle due" sono interpreti straordinarie delle vittime delle ipocrisie sociali.
Tolleranzando
Mesi fa, in sala Negri, ci togliemmo qualche Steven Spielberg dalle scarpe. Maestro del marketing, re degli effetti speciali, nel 1982 conquistò un pubblico ormai proiettato nella vuota fantasmagoria degli anni '80: "E.T. - L'Extra-terrestre" è un film facile in cui gli specialisti si mettono al servizio di vendite e buoni sentimenti: blockbuster.
Para e Noia
Con Elena capita spesso di ritrovarci in TV. Per questo motivo, qui per il 'Rofum, qualche futile riga su "Moonfall", classico catastrofico (co)scritto e diretto nel 2022 dal tedesco, classe 1955, Roland Emmerich, autentico re dei blockbuster a tema.
Banalità del pane
Percorrendo la filmografia di Ridley Scott, purtroppo, ci si imbatte anche in "Nessuna verità" (t.o. "Body of Lies").
Nuove madri
Dopo 11 anni, Vsevolod Pudovkin è tornato a trovare il 'Rofum, con "La fine di San Pietroburgo". Del 1923, sprigionata nel decennale della Rivoluzione d'Ottobre, è una pellicola demagogica sovietica, densa di retorica proletaria, giusta, cosparsa di grinte espressioniste e servita da un montaggio sovversivo. Da vedere.
Sembrava un angelo
Dopo il calcetto di corsa all'"America" dove, vai a sapere perché?, proiettano "Eva contro Eva", del 1950, di Joseph L. Mankiewicz. Migliore "giuria" e "femminile" al "Cannes" dell'anno successivo, written and directed dal regista statunitense, narra dello scontro artistico e esistenziale tra Eva Harrington Vs Margo Channing...vecchie e nuove leve pronte a sbranarsi per una conferma.
Castellettini
Nove anni che non incontravamo Orson Welles. Un crimine, che ieri sera, la DVDteca di Marigrade ha assolto. Nel 1965, dopo quasi quindi anni, il regista statunitense tornò a sondare tormenti e illusioni umane con le lenti del “Bardo dell'Avon”: "Falstaff" è la fiducia che rasenta l'idiozia, negli altri uomini, come nel proprio fisico...
Hépatit d'amour
Tornati dal solitario Capo Comino (faro vecchio), l'impazienza di rivedere Denis Lavant ha fatto sì che anche Leos Carax venisse nuovamente trascinato al 'Rofum. Titolo che s'imprime nella mente, di cinefili scafati e bambini parcheggiati, "Gli amanti del Pont-Neuf", del 1991, è una storia d'amore potente e irrealizzabile. Il soggetto è una scusa per esplodere visivamente, emotivamente, in un dolore da annegare, o incendiare.
Rubacuori senza dolo
Le sale cinematografiche pullulano di riproposte antiche, tra cui spicca un Ernst Lubitsch al "The Space", giù all'Expò (pazzesco). Ma, Elena ne è testimone, eravamo già sul DVD delle edizioni "Ermitage" intitolato "Mancia Competente". Del 1932, "Troubles in paradise" nel t.o., è la commedia romantica che mi fece perdere la testa per il berlinese: la classe del protagonista coincide col tocco che lo rese celebre.
Color d'amor
Frutto degli ultimi annaffiamenti agostani, un "DVD dell'Internazionale" rapito a Marigrade, permette di addentrarci nella fugace e volitiva "New Wave" cinematografica tailandese. "Le lacrime della tigre nera" del regista Wisit Sartsanatieng, classe 1963 di Bangkok, è una bizzarria inaspettata: tra parodia e tributo al cinema d'ogni dove, e genere, ci ritroviamo infatuati delle sue intensetenui variegate suggestioni.
Distanza sociale
Fioccano le proiezioni nella nuova "Sala Vacanze". Raccogliamo tutte, o quasi, le proposte. Anche le televisive. Per Steven Soderbergh, si può fare. Il regista di Atlanta, nel 2011, si portò "avanti", col contributo di Scienziati e Istituzioni: "Contagion" mette in scena ciò che poi abbiamo visto. La pandemia viene ritmata e inquadrata colla giusta iniezione d'ansia e alienazione.
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