Arruolati

Elena ed io chiudiamo luglio nella fida "Valéry", con "Foglio" che, ancora una volta, tiene per mano Ermanno Olmi. Il regista bergamasco, nel 1963, scrisse e diresse il suo terzo lungometraggio. Ancora sull'alienazione salariale, da Nord a Sud, per scoprire che la solitudine è una sola. "I Fidanzati".
Rumori, in una pellicola che sull'audio baserà atmosfere e sensazioni. Poi il magico meccanismo della danza, scattano gli anziani, inseguono i giovanotti. Sempre il lavoro, "bisogna rassegnarsi". Le regole della strada (statale) non sono quelle dei campi. Effetti alienanti dei viaggi di lavoro, delle cene fredde e solitarie d'albergo. L'amore (specializzato) ai tempi della fabbrica ("Se non ci vado io, ci vanno altri 10"). Industria = morte, nulla di bianco, per una vita di miseria. Di feste amare, morali bassi. Sbalestrati, non trovarsi, non ballare più. Giovanni e Liliana. Fidanzati sconosciuti, soli. Migliori?
Senza ironia, un altro ottimo Olmi.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento