Scommesse colorate

Filmone. Dai maestri dell'arte, dell'epoca d'oro francese, torna a trovarci René Clair. Con "Une commedie drammatique..." raffinata e amara. La giostra è una tombola a colori, crudele perché oggetto, finita perché falsa. "Grandi manovre", del 1955, è fiera dell'ipocrisia, zuccherino da gustare, con retrogusto d'autunno.
Rendiamo grazia a "RaiMovie", che include siffatta celluloide nella rassegna "France Mon Amour", permettendo alla "Filmsonor (quella del Buco)" di presentarla, scritta e diretta da René Clair, con Robert Lefebvre alla fotografia. "Cuore vergine in cerca del colpo di fulmine". Parrebbe tutto tranquillo, ma sull'onda della danza, tra borghesi e ufficiali, scatta la scommessa. Il caso è nelle mani della Rosa Tea (la vietnamita classe 1932 Dany Carrel), "bisogna avere fiducia nel caso". Uhhh, la moglie del colonnello! Rischio! "La pollastrella del tenente", meglio. Diva Michèle Morgan (1920-2016), divina Brigitte Bardot 1934, ragazzina da sposare.
Con Lucia che capisce..."Buona notte", l'uomo fa la sua parte. Armando parla in terza persona (come me), ma le carte cascano dal balcone. Per ben due volte, il caso gioca a specchio. "Aspettare, un po' fa bene all'amore". Collera, dolcezza, frusta. La donna vince "Osate mio caro, osate sempre"). Il maschio un galletto che ammazza e non ama, mentre sorellastre e chiocce danzano là là. Dice "sempre", ma vuol dire "giammai".
Girato da favola, da un formidabile maestro dell'arte, con l'occhio in elegante disparte, altra magistrale ronde dai passaggi danzanti, a tendina, e Lucia bellezza unica, moderna come una Bardot ("Chi può sfuggirle?"), umiliata...quindi impennata, pazzia d'amore! Addolorata, tra le campane (a festa). Uno sguardo può zittire le risate?
Divertissment in costume, elegante e doloroso: giocar d'amore è scherzar col fuoco (ispirato a De Musset). Capolavoro, distribuito "Cinédis".
(depa)

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