Pomeriggi un po' così; difficile che, metti passasse Carlo Verdone, non gli si dia l'"accomodi". Anche si presentasse con "Troppo forte", del 1986, il suo sesto film "certamente squilibrato", ma ancora capace di indiscutibili guizzi comici. Merito dei due interpreti principali, coppia d'oro capitolina, e degli autentici attori, sparsi per la Città.
Qualche esagerazione (la stessa di Oscar!), qui e là un'ossessione (le stesse di Giangiacomo Pigna Corelli in Selci!), quindi inutili regali al moto-cross (...). Carlo Verdone da 7 e mezzo, ma un'attenzione di fondo sempre manifesta nello studio delle situazioni (anche Sergio Leone, e Rodolfo Sonego al soggetto), su cui danzano le infinite improvvisazioni. Quella che il regista-attore romano manterrà, vero, perdendo però in veracità e immediatezza (altre classi, se non iper-caricaturali, grottesche oltre loro, sbeffeggiate senz'appello).
Tanto del "sodalizio tra il particulare guicciardiniano e il narcisismo del nostro paese", caro al maestro Alberto Sordi; resta soprattutto un angolino di coatti, luogo di ritrovo della cumpa, sfaticati che, avendoci visto lungo, attendono ballicchiando il futuro radioso.
(depa)
L'avete mai sentita la storia del primo incontro tra Carlo Verdone (bambino) e Sordi? .. troppo divertente... Lui, Sergio Leone e altri ci hanno visto lungo sulle sue capacita' artistiche di Carlo e si sono probabilmente quasi sentiti in dovere di contribuire alla sua nascita e crescita, consegnandoci, tra le altre, una commedia come questa: simpatica, romantica, originale e soprattutto cafona al punto giusto! Troppo Forte!
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