Chiamo amico

Dal 1968, "Carogne si nasce" di Al Bradley. Chi? Alfonso Brescia, romano (1930-2001, prima), figlio di produttore che volle fare il regista. E ne fece. Tra cui uno spaghetti western, come questo, che scazzotta. Niente di che, ma non è cheee...
Dalla "Silpal Cinematografica" (?), in "Eastmancolor", un soggetto affrettato del fiumano Aldo Lado e di Angelo Finocchi (?). Colla fotografia di Fausto Rossi (!Oh), narra di un "battibecco" finito male, in conflitto a fuoco. Mentre, Franck saluta Maria e va da Tex, l'Harrison di Glenn Saxson ha spazzato pure Lucky Luke. Ma tanto è arrivato da solo, Grant, il nuovo procuratore (che "non è un cowboy"...) a difesa della "Fiducia nella legge". Altro che "burattino"!
Ma ecco Donkey "Il Muro", Iceman "alto sei piedi", rapido come un karateka. Che uscita! (salvato dai vicini che dormono).
I mangiaterra, al capitolo "Guerra del bestiame". I contadini cacciati dalle proprie terre dagli allevatori (a giro...). "Normale routine". Chissà quanti Frank finiti nel tritacarne (beffa!). Popolo e legge, col notaio dagli occhi dolci. (Ice: "E pensare che ve l'ho raccomandato io!").
Una fuga ripresa alla grande, canovaccio sc...scc...attante ma sc...scc...scontato, tra le trame politiche, dalla scaramuccia alla Guerra, passando dalla sontuosa sequenza dell'albero del Ringraziamento, sino al gran finale pirotecnico, botte e botti a profusione. Si può tornare.
Senza fronzoli, ma con una sua postura. Di fatto, con Iceman (il culturista di Denver, Gordon Mitchell), tutto può accadere ("Vai Mezzo Braccio!").
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento