La fica si è spenta

Settembre. Il cinema si risveglia. Le sale stiracchiansi. Dando uno sguardo alla programmazione salta un film di Yorgos Lanthimos. Ormai affezionati ai graffianti "svarioni" del regista greco, il trio è al completo davanti al "Sivori". A Marigrade, Elena e questo qui, s'aggiunge Mino in retrovia. Insomma, alla chiamata per il recupero del terzo lungometraggio del promettente autore, del 2009, rispondiamo compattini. Tutti soddisfatti, chi più chi meno, per "Dogtooth", metafora di una società incapace di respirare. Io "più".
"La Carolina è un bianco". "L'escursione è un materiale resistente". Inizio a sentirmi destrutturato. "L'autostrada è un vento". Allora è una quattro corsie gelida del Nord che ha investito il cinema greco. L'intrinseca violenza di una videocamera. Abluzioni, profumi da controllare, aerei da meritare­­­­. I nodi vengono: chi è pazzo?
Lo smarrimento umano dinanzi all'allevamento di cani. Sino a quando? Il nostro grafico mette paura. Un film spinoso, bellissimo. Agghiacciante grottesco, iperbolico per i ciechi, attacco alla società borghese, alla base di qualsiasi follia (a fini di lucro) dittatoriale. Da sempre braccata da sé al proprio interno, terrorizzata dal "fuori", ne architetterà di tutti i colori (e frequenze). In primis farà suo il linguaggio, ovviamente il campo più ambito. "La maggiore", "I bambini". L'esperienza scompare, non è nulla. La pornografia si inserisce in ciò: è come fare un massaggio cardiaco per gioco. La famiglia. Una delle tante, di anime grigie. La fica si è spenta. Nessun riferimento, anzi, peggio: continuamente spostati, li chiamano sempre con gli stessi nomi. E chi ignora la toppa della "SECURITY" sul braccio di chi offre amore (a pagamento e meccanicamente) e dà assistenza e supporto, non vuole capire il film. C'è dentro l'angelo che stermina. Ci sono gli steccati dei parassiti. C'è l'assurdo sgomentevole. Oltre ai citati in rete, c'è Gombrowicz. Mio nonno ha la voce di Sinatra, anzi, è Sinatra. E "I love You" significa cosa cazzo vuoi ("andrà tutto bene"?).
Non c'è bisogno di ricordare i soprusi nelle carceri (collegi, monasteri...) femminili (ma lo faccio). E' un'implosione, relazionale, prima che genetica (si valutano le tette). Tutto è servizio nella democrazia spinta (ASL). E' l'ora di levarci sto benedetto canino (meglio entrambi). C'è Speranza. Ma ha il sorriso sdentato. La bocca martoriata. Immaturità da prevenire, organizzandosi. Ché, per rimuovere quel sasso dalla strada, è essenziale.
Qualcuno dice "W. Anderson" ed io non ci credo. Una tizia, all'uscita, chiede basita cosa ne pensiamo. Io, che il cinema italiano di oggi non può sognarsi di fare altrettanto.
Filmografia che inizia a farsi molto interessante.
(depa)

1 commento:

  1. Marigrade wrotes:

    Ineccepibile quanto da te scritto a riguardo di "Dogtooth", descrivi alla perfezione i temi politici, le dinamiche esistenziali, le algide atmosfere, i rimandi ad altre filmografie, assonanze e dissonanze. Tento di integrare, da modesta mestierante, un approccio ermeneutico che a mio parere risulta evidente.

    Mi interrogo su cosa può aver provocato in quella sorta di automa inanimato, programmato a ripetere acriticamente i rituali insensati e coatti del nucleo, a spezzare la catena degli stessi?

    La prima trasgressione rispetto all'ordine costituito accade ad opera dell'introduzione della videocassetta, a sancire la potenza eversiva del cinema quale fattore altamente destrutturante il caos semantico e relazionale vigente. E il padre ne era ben consapevole, visto che massacra sia la cassetta stessa che l'inconsapevole latrice della stessa.

    La seconda è prodotta dal fatto che "la maggiore" sia riuscita a darsi un nome, uscendo dall'indifferenziato in cui si trovava immersa. Si è costituita come identità autonoma in grado, se pur attraverso la mitologia del canino spezzato, di varcare gli angusti spazi in cui era stata relegata.

    La potenza del nome, tutta inscritta in quel Bruce che i "fratelli cani" pronunciano, quindi riconoscendola diversa da loro in quanto dotata di un nome che la caratterizza e la distingue.

    Fammi sapere che ne pensi. Rifletto ora che un film, se ancora dopo 10 giorni offre spunti, e sento che non è finita qui, è davvero un portento.

    Besos

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