Povero Mondo

Dalle preziose segnalazioni della Chia, unica vivente d'un gruppo già morto (poiché virtuale), anche l'iniziativa di "CinemAmbiente" che, causa covid, senza possibilità d'alcun Festival, ha messo a disposizione alcuni documentari (1 ogni 3 giorni). Bella iniziativa, documentari significativi, quindi: fateli girare senza remore, se sta più a cuore la Terra che i diritti d'autore (i tempi sono maturi, anzi marci). Partiamo dall'ultimo (tipico). Ieri in sala Valéry è passato "Il sorriso del gatto", documentario italiano del 2018 dei coniugi Mario Brenta, veneziano classe 1942, e Karine de Villers (ecuadoregna del 1965). Sinuosa quanto orrorifica carrellata. Un'ora di immagini compassate e silenziose sulle ingiustizie umane e, quindi, terrestri.

Documentario elegante. Inquietante poetico muto sguardo sul disastro. "The cameraman" sconsolato. "Potere al popolo" solo una scritta, da sfondo alla quotidiana umiliazione dello stesso. I contrasti delle società moderne, ritenute le migliori possibili, non stridono più. Il digrignar di denti di chi soffre sovrastato da ruspe e videogiochi. Ben poche speranze. Intorno, gli angeli di desolazione. Sta dannata, o benedetta, anti-materia...chi se ne frega? Non resta che realizzare lo sfacelo e andarsene mugugnando "lo dicevo io...". Eppure, per risorgere dall'alienazione, e non foss'altro che per un più appagante "c'ho provato io...", vi sarebbero anche una pietra e quella luccicante vetrina...
Consigliato.
(depa)

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