Celestina

Bello svegliarsi così. Bellissimo quando passa Antonio Pietrangeli. In televisione; da noi, in sala Valéry. RaiStoria alle nove e mezza ne ha proposto l'esordio. "Il sole negli occhi", del 1953, commuove e diverte, gioiosa sofferenza quella delle sue donne, luminososcure, faticosamente sorridenti nelle nostre città. Celestina, Adua, Adriana...i fortifragili fiori di Pietrangeli.

Cenerentola da Castelluccio, remotissima Umbria, alla Città Eterna. Tra altre donne come lei, come Marce', amica e suocera. Cappuccetto grigio tra lupi urbani, poco, e pecore metropolitane. "-Quanti libri! -Sono tutte le bistecche che non abbiamo mangiato". Le gente di Pietrangeli, coi suoi personaggi ingenui e genuini, astuti e ipocriti. "-La donna che sogno io non va a ballare". Nella Roma di Pietrangeli.
Nella sensibilità del "novello" regista (già critico, insegnante, assistente alla regia, sceneggiatore e "primo presidente nazionale della Federazione italiana dei circoli del cinema" del 1947) si inserisce, qui come nei suoi altri, quella degli interpreti. In primis lei, la meranese Irene Galter (classe 1931, auguri), fulgida cometa attoriale (una ventina di filma tra 1952 e '56), con la sua "Celestina" (titolo autentico, non come questo sole, "nebuloso e deteriormente letterato"), carica di slanci già travolti. Attorno tutti gli altri, tra il pavido Vittorio Emanuele e lo schietto Fernando di Gabriele Ferzetti.
Sullo sfondo, donne e uomini che resistono, tra immagine e babysitteraggio (bbrr...). Non è già più neorealismo, no. Ma, a costo di infastidirlo (ma ne dubitiamo), noi del 'Rofum, Elena ed io sul divano, neghiamo la "preponderanza della la storia d'amore sull'indagine", confessione del regista stesso, poiché "solitudine e smarrimento della cameriera" c'hanno investito come un primo, bellissimo, tram.
(depa)

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo! La storia d'amore fa solo da filo conduttore ad una bellissima trama che trasmette diverse emozioni, non solo quella romantica, e va a toccare tantissimi temi della societa' di allora come poverta' e ricchezza, aristocrazia e classe operaia, il ruolo della religione e della famiglia, l'emigrazione dalle campagne e l'emancipazione della donna.. cosi' a memoria..
    Molto piacevole anche questo! Bravo depa'rofum! ;)

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