"Zitta lupa, che te piagni?!"

Lunedì scorso avevo ancora il sapore del Luigi Magni del venerdì precedente. Niente "Circolino", troppo freddo, meglio una sala Uander con un'altra pellicola del regista romano: "Scipione detto anche l'Africano", del 1971. Umanizzazione della storia: questa volta non solo fatta da tanti piccoli grandi gesti, ma anche decisa da grandi personaggi spinti dai sentimenti di tutti. I due Mastroianni saranno gloriosi e solitari Scipioni, Gassman il Catone più puntiglioso, tutti artefici di un capitolo da cui discendiamo.
Sono tour ricchi di fascino, quelli che l'agenzia di viaggio Magni ha organizzato per tutti noi. Intreccio di romanzo e storia disseminato di personaggi più o meno celebri, tutti ottimamente caratterizzati. In questa tappa romana del II° secolo a.C, basti pensare a Giove, personaggio irreale in grado di partecipare al quadro con parole pregne di significato. Affresco che, parlata romana o latina, popolare o aulica, colpisce per l'intensità delle personalità interpretate da attori di prima categoria. Altro che goliardia, i vari momenti del dubbio riescono a toccare nel profondo. Duetti tra Marcello e Ruggero Mastroianni pervasi da una grande malinconia, altri, quelli tra il primo e Vittorio Gassman, carichi di forza dialettica. Consiglio quest'ottima pellicola e di setacciare la filmografia di Magni, come farò io ogni volta possibile.
(depa

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