
Horror "per scherzo" in cui emergono alcuni originali tentativi e importanti prese di coscienza: alcuni semplici e casuali passi possono essere caricati di suspense fino a trasformarli in una roulette russa infernale. Viene esplorato il potenziale fantastico e orrorifico del mezzo cinematografico. La mano (che sarà degli "Adams"), il professore barbuto (che m'ha ricordato la "donna barboncina" lynchiana, rivista di recente) e altri bestiali personaggi, così come i passaggi segreti e i cunicoli, popoleranno e allestiranno una casa dei fantasmi in ogni cinema. Il montaggio coraggioso (passaggio verticale tra le inquadrature, a suggerire un'ascesa) e la comica figura del suo protagonista e delle sue ingenue insistenze ("vorremmo tornare a casa") testimonia la volontà di intrattenere più che di illudere e catapultare.
Chi, a catapultare lo spettatore nel magico mondo cinema, ci pensa e riesce spesso, è lo "Spazio Oberdan" (con la fonte "Cineteca Nazionale"), cui va il mio ringraziamento più sincero. Oltre a questa interessante e curata iniziativa (ottimo sonoro dal vivo in sala, al sapor di Goblin argentati e trovate divertenti), più di quattro anni di visioni emozionanti che hanno alimentato la mia passione: l'"Oberdan" fa bene al cinema!
(depa)
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