Ketchup & plastica

Inebetiti da un Michael Haneke preso un po’ troppo sotto gamba…con Elena nella sala “Navetta” per capire cosa frulla sullo schermo del grande (…) regista austriaco. Nelle immagini di “Benny’s video”, suo secondo lungometraggio datato 1992, l’inspiegabile apatia delle opulente società civilizzate.
L’attimo esatto dell’uccisione di un animale, Haneke vi tornerà, coincide con quello della disumanizzazione (non potrebbe altrimenti). Tra i fiocchi di neve e della ricetrasmissione, muore sparato un bovino. Secondo i genitori di Benny, adolescente da McDonald, non ci sono novità dal mondo. Catene di Sant’Antonio giovanili all’aspartame. [“I piccoli contro i grandi”]. Regali di genitore, ma sì, “così!”. [Ma anche ricchi contro poveri]. “Ketchup & plastica”: violenza ne chiama altra. Non si uccidono così anche i maiali? La polvere sotto il tappeto che ogni ipocrisia sa gestire. Complicità familiare, eccola. Cambiare aria, dopo un thè. Tutto si supera, basta che non si sappia in giro. “Credo sia tutto a posto” (catering). Haneke conscio dell’abisso emotivo scavato dall’obiettivo. Se potesse, il suo cinema si autodistruggerebbe.
(depa)

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