Stravaccato nella Valéry, stanchino, accaldato, Don Siegel; ma sempre in grado, con un mignolino, di muovere fili e funi. Del 1959, "Sull'orlo dell'abisso" (t.o. "Edge of eternity") è un b-movie, bestseller sopra l'ombrellone, che fa muovere il piedino e gustarsi una trama semplice quanto acrobatica.
Altisonanti come il titolo originale: la statua della "Columbia" che illumina sinistramente ("In CinemascopE"!), "Cornel Wilde, Mickey Shaughnessy e Victoria Shaw"! "Girato in una delle meraviglie del mondo: The Grand Canyon"! ("Riprese aeree della Skymaster International"!).
Ma è già intrigo. Si parte come Hitch, col giallo che scatta, decapottabile inclinata. Automobili simbolo di una nazione, marchio di un regista. Mistery che si deve scoprire, indizio per indizio. Pois che, da gialli, si fan rosa, poi lampeggiandoli. Il fascino della divisa miete vittime tra donne, registi e non solo. Asini volanti, R.E.W., soggettive coinvolgenti, spettacolari duelli finali, da vertigini ("ma piano") e una chiusura ricercata. E' successo poco, non nulla.
(depa)
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