Sulla scia dell'ultima sua Palma d'Oro, Il Cinerofum, ieri sera, ha invitato in sala Valéry il regista parigino Jacques Audiard. Oltre a lui, pure una vecchia conoscenza dei nostri appuntamenti: Zippino (misteriosamente ricomparso). L'atmosfera è distesa poiché da Audiard ci si aspetta quel suo cinema sociale d'azione che propone riflessioni e, soprattutto, intrattiene con ritmo. Rivisto dopo anni, "Sulla mie labbra", del 2001, continua a tener buona compagnia, leggera mai stupida.
Il trucco è quello di avviare il racconto con quella che pare una normale vicenda di ingiustizia sociale, caratterizzata dalle meschine discriminazioni degli idioti di turno, e successivamente renderlo più appetibile ai più, imprimendogli una sterzata (brusca? credo di no) verso un intreccio più vivace, thrilling, smaccatamente e senza imbarazzo vicino agli action movie. L'idea è buona. Poi bisogna realizzarla. E Audiard, per quanto visto sinora al 'Rofum, è attento nel raggiungere tra i due singoli filoni (realistico-rosa, spettacolare-giallo) il giusto equilibrio, permettendo al dramma risultante di stare in piedi, di non crollare nel melodramma, di non perdersi nella spettacolarità dei colpi d'arma da fuoco, di non imbolsirsi in retoriche che risulterebbero fuori-genere.
I due attori protagonisti, va detto, danno il loro contributo al buon risultato finale. Vincent Cassel torna ad alti livelli, ancora una volta a suo agio nelle vesti di un disadattato senza istruzione (realistiche le sue piccole reazioni nervose). Emmanuelle Devos perfetta nella parte dell'insicura e rabbiosa segretaria: una dolce e diabolica infelice pronta al delitto (armi: astuzia e menzogna o puma e calze a rete).
Alla fine della proiezione, tutti soddisfatti della bella serata.(depa)
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