Arf Arraffa nella pineta

Terzo incontro, lunedì scorso, con "Il Dopoguerra nel cinema italiano". Sì, al solito circolo, all'incrocio tra la bella Martesana e l'orribile Viale Monza. In programma c'è stato "Tombolo - Paradiso nero", film del 1947 diretto dal perugino Giorgio Ferroni.Introduce, come di consueto, il curatore Giorgio De Giorgio: "Siamo a Tombolo, pineta tra Pisa e Livorno. L'esercito americano ormai è stanziato nelle basi sparse per il paese; tra le quali, quella di Tombolo ha la peculiarità di essere composta quasi interamente da soldati di colore. Da un'inchiesta di Montanelli sui traffici e i malaffari dilaganti nella zona, nasce questo racconto di un regista quasi sconosciuto (come tanti altri), che fu importante per il ruolo ricoperto in quella fase storico-artistica. Ferroni fu uno di coloro che lasciarono Cinecittà per avvicinarsi alla Repubblica Sociale, uno vicino al defunto regime. Questo marchio se lo portò per sempre addosso, nonostante il tentativo di amnistia culturale (oltre che politica) da parte di De Gasperi. E colpisce proprio per questo, l'affresco realizzato da Ferroni, onesto nell'affrontare le evidenti contraddizioni di un movimento privo di valori alti alcuni. Anche Fabrizi, un po' eroe, un po' repubblicano dell'ultima ora, svolge il suo ruolo di anello di congiunzione tra il regista e l'ala opposta."
Non ho ancora ben chiaro dove Ferroni abbia mostrato, in questo film, le lacune di un'idea politica ormai fallita (si è già al dopo, appunto, e lontano); così come il fatto che i militari fossero in prevalenza neri fosse rilevante, ai fini del racconto (anzi, semmai manca proprio quell'accento che, inevitabilmente, si presentò); inoltre, gli americani della "MP" sono ancora raffigurati come l'omino delle caramelle ta-ta, ta-tabù, si sarebbe potuto fare di meglio; ciò nonostante, l'intreccio è serrato, come la ricerca affannosa prima, il tentativo di salvificazione della figlia, dopo; trainato avanti dalla solita ottima prova di Aldo Fabrizi. E l'ambientazione, non-luogo tra acqua e fogliame incombente, rende bene l'idea di terra fuori controllo.
Interessante.
(depa)

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