Boicotta Autogrill

In quel di Andalo, nell'accogliente sala Pegorar, la scorsa settimana s'è mantenuto vivo il Cinerofum. Seppur a qualche centinaio di chilometri dalle consuete poltroncine, seppur grazie ad un thriller in salsa (americana) road movie. Oh, che poi...alla fine della fiera Elena ed io soddisfatti dell'ottima compagnia. D'altronde, con quella sagoma di Kurt Russel, nel 1997 in fase calante ma ancora arzillo e desideroso di dar prova di sé, azione e divertimento sono solitamente assicurati. Quell'anno lo diresse Jonathan Mostow, statunitense classe 1961, in "Breakdown" (s.t. italiano "La trappola"), dimostrando di essere un buon manovale del genere.

Sì perché la tensione sale con le miglia percorse, aumenta con l'avvicendarsi dei volti, quasi sempre sinistri, incontrati lungo il viaggio. Nei loro angoli remoti gli U.S.A. non danno certo immagine di loro migliore che a Wall Street.  Affondati nell'individualismo declinato alla loro maniera, che poi è quella di tutti e sempre: egoismo economico e menefreghismo sociale, entrare in un autogrill è sempre un dispiacere. Polizia collusa o astrusa, la santa speranza americana è il far da sé, giustizia compresa. E allora Kurt...pensaci tu. Insisti, non mollare, fermati un momento, studia la prossima mossa e...agisci!
Vi sono proprio tutti a questa classica adunata hollywoodiana. Oltre all'eroe sopra menzionato, vi sarà lo strafottente cowboy della route 66, baffi lunghi e cappello adatto, poi il ragazzo autistico ma nemmeno tanto, poi lo sbirro prima sciocco, poi stupido, poi martire. Il cattivo di turno, con moglie e bambini inconsapevoli e dolcissimi, sarà freddo quanto d'uopo, mentre la bella rapita all'inizio del racconto riapparirà proprio sul finire, giusto in tempo per una vendetta finale d'impatto.
Lo spettacolo regge.
(depa)

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