Quasi fatta

La Sala Valéry sta tornando con determinazione al vecchio ruolino di marcia. Lunedì scorso ha fatto il suo ingresso nel Cinerofum un regista statunitense Gregory Hoblit, classe 1944, con una manciata di film sulla schiena, tra cui il pregevole "Il caso Thomas Crawford" (t.o. "Fracture", molto più aderente...alla sensibilità del maniacale protagonista). Del 2007, quinto e attualmente penultimo lavoro, esegue con cura il suo compito di giallo classico, col delitto quasi perfetto a spiazzare inquirenti, avvocati e magistrati. Risultato ottenuto grazie ad Hopkins che, richiamato nelle vesti del cugino del Cannibale Annibale, porta a casa, a mani bassi, un altro "trofeo", tenendo col dirimpettaio Gosling, all'altezza, la corda ben tesa.

"Sicurezza aerea", così inizia il film, ma è un dribbling, poiché di voli non si tratterà, bensì di relazione terra-terra. La partenza, comunque, è proprio a razzo! Movente e delitto in chiaro sulla scena, per poi hitchcockianamente passare al lento dipanare della matassa. Con buona andatura (repentini ma armoniosi passaggi) e pure con certa grazia, Hoblit incornicia le varie tappe dell'indagine, affidandosi quindi, come accennato, alle due accattivanti figure protagoniste: lo squilibrato, invero abile equilibrista tra genio e follia, ingegnere pronto alla lotta solitaria contro tutti: sulla scia del suo personaggio più celebre e inquietante (pure la disposizione di cartelle di rampanti avvocati ritornerà), Anthony Hopkins si muove a suo agio. Non resta che gustarselo. Ryan Gosling conferma la sua spigliata abilità e maneggia il vestito cucitogli addosso dagli autori con grande attenzione.
E' stata un'altra ottima proposta da parte del silenzioso fornitore di via Balaclava, che il Cinerofum non può esimersi dal ringraziare. Salut.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento