Domenica scorsa, invece, in Pellicceria Occupata, quarto e ultimo appuntamento con "We still hate You Thatcher" (il terzo ce lo siamo "fumato"), interessante rassegna dedicata al cinema britannico a sfondo sociale Anni '80-'90. Pure Mino presente per "Niente per bocca", scritto e diretto dal londinese Gary Oldman nel 1997, pellicola tosta, che parte timida e chiusa, per poi assestare raffiche di pugni sul volto.
Inseguii questo film qualche anno fa, dopo essermi talmente innamorato della prestazione di Oldman in un film di Frears, e per l'intensità e il realismo in esso infusi, credo di averci casualmente azzecato. Dirty movie nell'osso, lager e whisky come cani e gatti, tanta vuota vita. M.d.p. che tampina i protagonisti, strisciando tra balcone e scale, facendosi da parte, venendo travolta dalla massa del violento protagonista. Autobiografico frega un cazzo, conta il quadro veritiero, senza compromessi, com'è giusto che sia. Questo cinema deve girare nei salotti di Thatcher legate e imbavagliate, magari rincorse nella casa e colpite con soprammobili fashion fallici. La gente resta a guardare. Nelle nostre società violenza su donne e ragazzi è il match del sabato sera, da goderne dopo la bevuta con gli amici. E che amici. La cumpa dei fieri prevede lezioni di Gelosia, Pizze in Faccia, Alza il Gomito, Idiozia sfrenata. Iscrivetevi.
A tale intensità e con questo taglio, tra dialoghi urlati nonostante privi di vero contenuto e immagini confuse e travolgenti sino alla nausea (un'ottima nausea), l'avrei ridotto di una mezz'oretta. Ma è l'unico difetto evidente.
Bella Gary ("Oh ma stai calmo!").
(depa)
Mercoledì mattina scorso, 14 dicembre, alle 6:30 i caruggi attorno alla Maddalena sono stati invasi da polizia e carabinieri per lo sgombero di Pellicceria Occupata. Alle 15:30 un palazzo vissuto e abitato per 4 anni è stato restituito all'abbandono in cui ha versato per 15 anni. Alcune tra le più ricche famiglie di Genova, proprietarie, oltre che di Pellicceria, anche di castelli, palazzi, terreni, boschi di mezza Liguria, sono finalmente tornate in possesso di una briciola del loro patrimonio, con la speranza di vendere allo speculatore di turno. Ciò contribuirà all'ulteriore svuotamento dei caruggi da tutto quello che non è finalizzato all'interesse privato, al commercio, al turismo, alla socialità basata sul denaro. Pellicceria ora è vuota, non ci sono più un'abitazione per i suoi occupanti, uno spazio disponibile per chi vive in centro storico, il cinema, la libreria, la palestra popolare, la ciclofficina, il Gran Bazar e, in generale, un luogo di discussione e socialità libero dalla logica del profitto e del mercato.
RispondiEliminaHanno sgomberato quattro mura, ma continueremo a difendere idee e pratiche, a partire da quelle dell'occupazione e dell'autogestione. Pensiamo che occupare casa per vivere e sottrarsi alla rapina dell'affitto, aprire spazi in cui incontrarsi e autorganizzarsi sia giusto e necessario; come il costruire rapporti fondati sulla solidarietà e sul mutuo appoggio. In questi anni molte sono le relazioni nate sul sentito comune di prendere in mano le nostre vite e di partire dai nostri bisogni e desideri per trasformare noi stessi e la società in cui siamo immersi. La lotta è il nostro strumento, in tutte le sue declinazioni, dalla casa, al lavoro...per chi ce l'ha, alla guerra, alle grandi opere; il conflitto è il motore del nostro agire contro un'organizzazione basata sul privilegio di pochi e l'esclusione di molti; sfruttati, salariati, disoccupati, immigrati. Donne e uomini esclusi dal banchetto sono i nostri alleati.
I nostri sguardi tutti e i nostri cuori vanno oltre gli ostacoli del presente, verso una prospettiva di rottura e di liberazione; per questo nessuno sgombero potrà limitarci o annullarci, ci potrà forse rallentare nell'immediato, ma non potrà nulla su ogni legame intessuto, sulla forza acquisita insieme, sulla convinzione e sulla ostinazione di avere intrapreso la strada giusta, per quanto aspra e tortuosa, l'unica che valga la pena percorrere!
Troveremo il modo di realizzare le iniziative in programma nei prossimi giorni, ancora e comunque.
Le compagne e i compagni di Pellicceria Occupata