Seconda
"cinemata" in sala Ninna con l'amico e compagno di 'rofum Depa. Il
tempo è pessimo e non abbiamo ancora riassorbito del tutto i postumi dei
bagordeggiamenti della sera precedente, e così ecco giunto il momento
di ammirare assieme l'ultimo film cult della sala, che è lì che ci aspetta da un po'. "Trainspotting"
è un film del 1996 diretto da Danny Boyle, tratto dall'omonimo romanzo
di Irvine Welsh del 1993, presentato fuori concorso al 49° Festival di
Cannes.
Il
film in questione è una pellicola al quale molti ragazzi della mia età
sono parecchio legati. Questo perchè dalla sceneggiatura viene fuori un
ritratto dei personaggi nel quale la dipendenza dall'eroina è una
situazione che non li annulla totalmente come persone, ma, chi più chi
meno, li rende solo "un po' svalvolati". Per esempio, il protagonista
Mark Renton (Ewan McGregor) è un ragazzo che vuole semplicemente essere
felice e soddisfatto di sè come chiunque e la sua dipendenza dall'eroina
nasce soprattutto dal fatto che lui sente che ciò, nel luogo e la
società in cui vive, sarebbe stato molto difficile. Concetto che nella
sua testa viene estremizzato a causa di un'altra sua caratteristica
comune a tanti ragazzi sulla ventina: l'istinto di ribellione, che viene
messo in bella mostra dal regista già nella prima scena col celebre
monologo di Renton ("Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete
una carriera...io ho scelto di non scegliere tutto questo..."),
accompagnato e sostenuto dalla mitica "Lust for life" di Iggy Pop.
Dunque facile immedesi..marci..si.
Detto
questo, io credo che l'omonimo romanzo di Irvine Welsh sia un
capolavoro della letteratura contemporanea dal quale, come dichiarato
dallo sceneggiatore di questa pellicola John Hodge, si sarebbe potuto
ricavare altri due o tre film. Hodge ha svolto sicuramente un ottimo
lavoro di "taglia e cuci", riassumendo nelle vicende e nelle
caratteristiche di un personaggio situazioni che nel libro appartengono a
più personaggi, tagliando quindi dove riteneva giusto farlo per
riassumere il tutto in un'ora e mezza di pellicola, ma anche creando
scene "cinematografiche" che non compiono nel libro, come l'arci-nota
scena di Mark che si immagina di scendere giù dallo scarico di uno
schifosissimo cesso pubblico e ritrovarsi poi a nuotare sott'acqua alla
ricerca di due supposte d'oppio appena "perdute".
Il
regista Danny Boyle, attraverso inquadrature particolari, ci trasmette
alla perfazione le "deviazioni mentali" che i
ragazzi spesso vivono a causa dell' uso di eroina: per esempio, quella
che ci dà la prospettiva di quello che sta accadendo dalla visuale di
Mark che, dopo essere collassato per una overdose, si immagina di sprofondare in un tappeto e di rimanerci per tutto il percorso fino all'ospedale.
La
recitazione è sicuramente ottima da parte di tutti gli interpreti,
nonostante quasi tutti molto giovani e inesperti, cosa che ho potuto
constatare guardando il film in lingua originale.
E
infine, della serie "the last but not the least", va citata la
splendida colonna sonora, grazie alla quale il film spesso prende ancora
più vita, e validissima anche da ascoltare come cd musicale.
Brani come "Lust for life" e "Nightclubbing" di Higgy Pop, "Perfect day"
di Lou Reed, "Sing" dei Blur, "Temptetion" dei New Order e "Born
Slippy" degli Underworld sono brani grandiosi di per se e che sono
risultati perfetti per raccontare meglio le scene nelle quali fanno la
loro comparsa.
In
conclusione, giudico "Trainspotting" un gran bel film, pur sapendo che
il vero capolavoro è il romanzo di Irvine Welsh che è stato
"semplicemente" raccontato e reso molto bene sul grande schermo da Boyle
e Hodge, e che, se tornassi indietro, probabilmente non lo rivedrei
centinaia e centinaia di volte come hanno fatto anche tanti altri miei
coetanei.
(Ste Bubu)
complimenti per la recensione e per la passione che dimostri, bravo Ste Bubu! A presto. Marina
RispondiEliminaGrazie Marina. So che anche tu sei un'appassionata della settima arte e per di più sei una grande scrittrice, quindi spero di leggere presto dei tuoi commenti su film recensiti sul 'rofum. Io, da parte mia, ogni tanto bazzicherò il tuo blog, cosa che consiglio a tutti di fare, e sicuramente guarderò il tuo film.
RispondiEliminaUn affettuoso abbraccio a te e famiglia.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRivendendolo ho trovato il film, sotto il profilo strettamente cinematografico, più valido di quanto ricordassi. Le "trovate" ci sono e sono ben realizzate.
RispondiEliminaInoltre, lo ricordavo più truce, realistico, meno romanzato.
Per esempio, il film ha un buon ritmo; cosa che nella realtà, in quella realtà, sarebbe del tutto assente.