Ieri sera è arrivato anche il momento dell' esordio di Antonio De Curtis in Sala Ninna.
"Totò e le donne" è
un film del 1952 diretto da Mario Monicelli e Stefano Vanzina (in arte
Steno) interpretato appunto da Totò, con la partecipazione della sua più
nota spalla, Peppino De Filippo.
Il
Cavalier Scaparro (Totò), rifugiatosi in soffitta per leggere un
romanzo giallo e fuggire alle donne di casa, ci racconta quanto le
rappresentanti del genere femminile siano egoiste e maniache e perchè
non sopporta più alcuna rappresentente del "gentil sesso".
Attraverso i racconti del protagonista rivisitiamo una serie di clichè come quello della moglie invecchiata, imbruttita e scontrosa
con la quale il marito è in continuo conflitto, la figlia egoista e
opportunista nei confronti del padre, la giovane e bella moglie
interessata più alla carriera cinematografica che alla felicità del
marito, e così via...
Ci piace che Totò si rivolga direttamente a noi, con quel modo tutto suo
di parlare con la voce e con il corpo, per spiegarci che per un uomo nella vita non
c'è cosa peggiore del matrimonio, e come queste sue teorie vengano
susseguentemente dimostrate dalle sue storie passate, ipotetiche o
presenti, storie nelle quali spesso le gag compaiono da dietro l'angolo di un dialogo o di un evento e sono da sorridere, ma non da ridere.
La pellicola scorre via leggera e a sprazzi vagamente divertente, ma meno
male che l' interprete principale sia il nobile più simpatico che sia
mai vissuto in Italia, altrimenti, secondo me, il film sarebbe una
robetta da poco, poco.
Quando
il Cavalier Scaparro arriva all'apice della sua misoginia tanto da
convincere (quasi) il suo futuro genero, il mite dottor Desideri
(Peppino De Filippo), a non sposare sua figlia, è il momento più
divertente del film, ma nulla di chè...
Banale il finale.
Insomma,
mi riesce veramente difficile parlar male di Totò, di Monicelli e del
suo saltuario compagno di merende, ma, tirando le somme, consiglio
questo film per una di quelle serate in cui siete stanchi, avete
intenzione di lassarci a casa davanti ad uno schermo, ma non avete la
certezza di riuscire a non addormentarvi. Se rimarrete svegli "bella
lì", ma se vi addormenterete, vi assicuro, non è un dramma.
(Ste Bubu)
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