Rimpianto e dolore

Intolerance all'Altrove. Vado. Al secondo spettacolo, la controparte sovietica della doppia proiezione in pellicola. "Quando volano le cicogne", diretto da Michail Kalatozov nel 1957 e che valse allo stesso la Palma d'Oro 1958, è un film dalla caratura lampante che conquista col fascino sotterraneo di un'opera artistica che emoziona e resta.

Non solo perché attraverso questa pellicola, come la curatrice preannuncia, si avrà uno sincero spaccato della Russia anni '40, ma soprattutto per la bellezza delle immagini: sullo schermo si staglia, solida e delicata, la cura profusa nella loro impostazione (linee e movimenti). Kalatozov maestro delle ombre, quindi, sovrano della prospettiva. Le intense carrellate tra Vera e Boris difficilmente ci abbandoneranno. Così come la frastornante suggestione di un folle montaggio tra le macerie dell'umanità. Film che suscita emozioni liriche, o accozzaglie di parole, come queste. Non è colpa mia, ma della forza della visione (ci si libra in aria credendo di potere chissà ché). La bellezza, che ruba occhio e fiato, della ventitreenne Tatyana Samojlova (scomparsa il giorno del suo compleanno nel 2014, a 80 anni tondi), è un dono da vedere con gli occhi di Kalatozov. Così come le sue fughe, lei, scoiattolo tra i rami già morti di un'epoca infame. Poi l'intenso fragore di un bombardamento, introdotto da uno "Stainway & Son." disperato. Solo "Rimpianto e Dolore" per le vite spezzate dalla guerra.
Grandioso.
(depa)

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