Cinema nella Repubblica di Weimar vuol dire anche "L'opera da 3 soldi" e, anche, Ernst Pabst; quindi, soprattutto, Bertolt Brecht. Nel 1931, tre anni dopo la celebre opera teatrale, Pabst realizzò questa elegante quanto agghiacciante trasposizione cinematografica, con scenografia cupa e caratteri diabolici, senza luogo e tempo, in cui la linea che separa guardie e predoni è così sottile da generare un caos che nessuno potrà arrestare. Allo "Spazio Oberdan", qualche settimana fa, in scena un frammento sontuoso e tragico della disfatta umana.
Provvedere da sé

Cari dolci sogni
Ci siamo. Prima recensione dalla Sala
Porty Hostel in 33A East Palm Avenue,
Port Antonio, Portland, Jamaica.
L’ostello non è ancora avviato e sto
ancora aspettando i vari permessi, quindi, ad oggi, rimane una casa semi vuota,
una stanza con materasso per terra e tv sostenuta dalla sua scatola di cartone
e un sogno...
E’ importante saper coltivare “L’arte del sogno” (Michel Gondry,
2006) e non accontentarsi della realtà che ci viene proposta dal caso o dalle
convenzioni, una realtà che spesso non ci piace e che vorremmo migliore, più
comoda, più a nostra dimensione e a nostro piacimento o semplicemente diversa.
Si può provare a realizzare il sogno oppure rifugiarci tra le braccia di morfeo
e vivere i nostri sogni come reali, facendoli tali nell’emozione del momento e
rendendoli propri nel ricordo. Quest’ultima è la strada percorsa da Stephan,
che non sono io anche se qui mi chiamano quasi tutti così, bensì il
protagonista di questa originale e accattivante pellicola.
Miles and miles of darkness...
Finalmente. Mi sono imbattutto nel regista più citato in quel volume Einuaidi, "Il cinema e le arti visive", che mi capitò tra le mani grazie ad Elena. Al solito, merito dell'"Oberdan" che, come un papà premuroso, mi segue nel percorso di crescita, esaudendo puntualmente ogni mia sete curiosa. Il gallese Peter Greenaway, classe 1942, con "Nightwatching", pellicola del 2007, riportò in vita l'olandese Rembrandt e ci immerge nella sua cerchia e, soprattutto, nei suoi colori, nelle sue luci, nelle sue forme e compisizioni...
Taglione ha gambe belle ma corte

Basta scappare
Wenders goes to Hollybud

7 ed 1 peccati
La scorsa settimana, in sala Uander, la Ele ha fatto notare: "In tele c'è Seven...". - "Ah" ho risposto; " ...e quindi?". Lei, di rimando: "Boh, visto che, al cinema, abbiamo visto un film di quel tizio là...". E allora vediamolo, un altro film dello statunitense David Fincher...correva l'anno 1995.
Blind Willie Johnson, Skip James & J.B. Lenoir

Italia terra minata

"A volte mi fai impazzire...!"
Spazio Oberdan in pieno Wim Wenders. "La paura del portiere prima del calcio di rigore", del 1972, è il secondo lungometraggio del "nuovo" regista tedesco e nasce dalla sua collaborazione con lo scrittore Peter Handke (come avverrà per quel "cielo berlinese", con risultato ben più alto). Scoperto questo dettaglio, leggendo la prima riga della sinossi, sapevo a cosa andavo incontro...
"Se vuoi uomini sapeste..."

Salgado immortala
All'"Oberdan" è tempo di Wim Wenders. Tra le opere del regista tedesco in programma, c'è anche l'ultima, "Il sale della terra" (2014), documentario biografico, quindi fotografico, dedicato al fotografo brasiliano Sebastião Salgado, classe 1944. La sensibilità dell'artista cui è dedicata questa grandiosa mostra fotografica on movimento, s'incontra con quella del regista che, assieme al figlio di Salgado, è abile a catturare le sfumature più affascinanti e le linee più aspre.
Ah quando s'alza il vento!

"In magica celluloide"
Sono passati 5 anni da quando lo vedemmo, intorno al XXV° appuntamento del Cinerofum. Rimanemmo un po' perplessi, ecco la causa di quella hyper-fava nell'ormai storico storico delle proiezioni. Quindi, andare a ripassare la lezione allo "Spazio Oberdan" è mio dovere; Tuttavia, nonostante il tempo passato e, soprattutto, la pellicola dispiegata, "Lisbon story", diretto da Wim Wenders nel 1994, continua a lasciarmi qualche dubbio, combattuto tra la stimolante sensibilità e la fastidiosa astuzia dell'autore tedesco.
Famiglia sporca di panna
La scorsa settimana, essendo lunedì e trovandosi in programma, sempre al "Circolino" e sempre all'interno della rassegna dedicata a "Woody il serio", uno degli Allen che compresi meno, "Sogni e delitti", del 2007, sono uscito nonstante il freddo e il trambusto fuori, sicuro di ritornare a casa, distratto e soddisfatto.
Arrivano gli eroe!

Quella sbagliata

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