Arrivano gli eroe!

Ovviamente siamo finiti in quella sala del "Cineplex" soltanto a causa di due biglietti regalo (grazie comunque al collega Ciccio!). Poi, un po' per curiosità, un po' per masochistico senso di sfida, poiché quel geniale critico del week-end (tivù spazzatura) l'ha definito "cinema con la 'C' maiuscola", "meno superficiale di quanto sembri", sino a proclamare che "Angelina Jolie non sfigura dietro la m.d.p...un'altra dote da aggiungere alle sue già numerose" (due di sicuro, aggiungo io). Con la Ele meno timorosa del solito (sigh, peggio per te!), eccoci di fronte ad "Unbroken", seconda prova alla regia della bonazza statunitense, su di un'inspiegabile sceneggiatura dei Coen...

Se possiamo riconoscere (uso il noi perché sono le considerazioni di entrambi i cinerofumanti presenti) che la Jolie abbia assimilato per bene tutte le ricette hollywoodiane per allestire un'ammiccante pellicola da veterani repressi, tra cui: l'azione eroica (su di una pista d'atletica, come su di un bombardiere), la frase bacio perugina ("Un attimo di dolore vale una vita di gloria"), la super mossa senza senso (squali braccati a mani nude) e tanti bei momenti d'insano patriottismo.
Un film esplicito ("dannate contraeree!"), retorico, dannatamente superficiale, in cui il termine manicheo, se da un lato suona fin troppo alto, legato com'è alla sfera religiosa, dall'altro rende giustizia all'idiozia che ottenebra certi pseudo-artisti, non solo statunitensi, non solo cineasti. Marines a stelle e strisce belli e buoni, "giappi" infami che di più non si potrebbe, sullo sfondo una famiglia d'italiani, col padre che frusta il ragazzo e la madre la manionese, maglia della salute e vestito a fiori; ragazzacci là fuori pronti a picchiarlo, ma lui è un duro, non molla e vincerà pure la gara di corsa...dai ouh.
Vai Stefano, tu sì che ne sai!..."Non resta che augurarvi...buona visione".
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento