
Se possiamo riconoscere (uso il noi perché sono le considerazioni di entrambi i cinerofumanti presenti) che la Jolie abbia assimilato per bene tutte le ricette hollywoodiane per allestire un'ammiccante pellicola da veterani repressi, tra cui: l'azione eroica (su di una pista d'atletica, come su di un bombardiere), la frase bacio perugina ("Un attimo di dolore vale una vita di gloria"), la super mossa senza senso (squali braccati a mani nude) e tanti bei momenti d'insano patriottismo.
Un film esplicito ("dannate contraeree!"), retorico, dannatamente superficiale, in cui il termine manicheo, se da un lato suona fin troppo alto, legato com'è alla sfera religiosa, dall'altro rende giustizia all'idiozia che ottenebra certi pseudo-artisti, non solo statunitensi, non solo cineasti. Marines a stelle e strisce belli e buoni, "giappi" infami che di più non si potrebbe, sullo sfondo una famiglia d'italiani, col padre che frusta il ragazzo e la madre la manionese, maglia della salute e vestito a fiori; ragazzacci là fuori pronti a picchiarlo, ma lui è un duro, non molla e vincerà pure la gara di corsa...dai ouh.
Vai Stefano, tu sì che ne sai!..."Non resta che augurarvi...buona visione".
(depa)
Vai Stefano, tu sì che ne sai!..."Non resta che augurarvi...buona visione".
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