Blind Willie Johnson, Skip James & J.B. Lenoir

Venerdì scorso, Spazio Oberdan in versione Blues, ma quella tosta, autentica, con note parole, personaggi ed immagini che fanno vibrare pelle e soul. Sempre lungo il percorso delle opere di Wim Wenders, chi era in sala ieri (anche la vecchietta che parla da sola, sempre seduta rigorosamente alle mie spalle: vi amo tutti oberdaniani!), s'è imbattuto in un'emozionante pellicola dal sapore dolce amaro, lo stesso sapore che s'alza dalle parole di tre militi ignoti del Soul: Blind Willie Johnson (1897-1945), Skip James (1902-1969) e J.B. Lenoir (1929-1967), all'altare ormai dimenticato dei quali, s'apprestarono, commossi e rapiti, tutti i più grandi posteri della musica Blues. "L'anima di un uomo", del 2003, testimonia di un Wenders in ecstasy artistica, nella quale, pure io, sono caduto in pieno. Grande.Recuperatelo e guardatelo. Finestra chiusa, telefoni spenti, qualche candela, meglio se con sonoro decente. E' un viaggio agli albori del blues (proprio "The Blues - A musical Journey" s'intitola questa tappa di un progetto firmato da Martin Scorsese) che vi sorprenderà. Non solo per la materia musicale ed umana fuoriuscente dallo schermo, sed etiam per la genialità della messa in scena e della scrittura. Wenders, proprio come i gloriosi musicisti protagonisti di questo documentario bio-musicale (con artisti dell'altroieri, di ieri e di oggi), tocca le corde giuste, innalzando una favola musicale che mi ha rapito.
Già l'idea della cornice, introduttiva e conclusiva, in cui la navicella Voyager venne spedita nello spazio, nel 1977, consegnando ad eventuali altri ospiti di qualche remota galassia, tra le altre testimonianze, quella delle parole in musica dei tre suddetti miti del blues, è grandiosa. Inoltre, nella prima parte, si assiste ad una ricostruzione della vita dei primi due musicisti "di strada", tramite immagini di rara suggestione. Infine, ci si può lasciar rapire dalle parole dolci e amare, accompagnate da note che, con calma rassegnata e rabbia speranzosa, spingono a riflettere sulle nostre esistenze, senza dimenticare di ondeggiare il piedino. Emozionante.
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento