Sale cinematografiche affollate da pellicole straniere che,
come sapete, prediligiamo. Quindi, figurarsi, se Mino & Elena propongono di
vedersi alle 16 di sabato al “Sivori”, per una pellicola mediorientale…con la
Schygulla! Siamo già lì. “Yunan”, scritto, diretto e montato dall’esordiente
ucraino di origini libanesi Ameer Fakher Eldin (1991), è un raffinato quanto
addolorato film d’esilio e sradicamento.
A chi manca il respiro, a chi giunge a puntarsi una pistola al cuore. Al
pastore che non ha occhi, bocca e orecchie, non resta che la Moglie e il
Gregge. La sorellanza e la solidarietà.
Appartenere a coloro che resistono a “vento e tempesta”. Dire che non succede
nulla mi par dire che non si è guardato. Un dolore, da vicino, mostra
un’infinità di eventi.
L’ingresso in scena della gestrice. È opera di Hanna Schygulla. Poche parole,
ben dosate, una frase ambigua, quella domanda “Sei sicuro che ti serva tutta
quell’aria?” posta filosoficamente (oppiaceamente) dalla
corpulenta ostessa all’ospite inatteso, esortando ad accontentarsi. Difatti, il
protagonista, dopo il sorriso, mostrerà la grinta, Sacra e Santa, di chi vuole
tutto e subito.
(depa)
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