Cinema blando di inizio settembre, meno male che, almeno, nelle sale c’è uno spagnolo: “La riunione di condominio” è il titolo della commedia che Elena ed io ci aspettiamo: feroce quanto basta per le nostre relazioni di homo oeconomicus. Scritta e diretta da da Santiago Requejo, classe 1985 al terzo lungometraggio, ha per t.o. "Votemos", che coglie con ironia l’imbroglio di fondo di una procedura già falsata dall'alienazione dei suoi partecipanti (abitanti).
Si parte in sordina, come deve un massacro. Alberto Figlio di Carmen, “che dio l’abbia in gloria”, sta per ospitare un’assemblea di condominio rapida e indolore. Installare videocamere di plastica, è una soluzione. L’ascensore! Insomma, gli enormi problemi che ogni condomino deve affrontare. Xenofobia e pazzofobia negli ingorghi di parole per “riformulare” il buon senso. Reverse psychoanalysis da rotocalco. Attenzione ai toni! Il voto “essenza della democrazia”! Tra “respingimenti”, pregiudizi e sicurezza…c’è da aver paura. Via dalla città, altroché. Buoni interpreti tengono su il battito di una creazione nota, ma sempre piacevole.
(depa)
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