Complicanze dovute

Al cinema per Darren Aronofsky, nonostante i pregiudizi per gli scorci intravisti di questa ultima uscita. “Una scomoda circostanza” (t.o. “Caught Stealing”) quando ci si trova in una sorta di commedia gangster sul destino quasi beffardo: non ridere troppo, per non perdere la pelle. Temevo peggio, divertente e ben fatta.
1998, "NY". Ottima musica sulla notte dell’East Lower Side, coi “Giants” che non vanno. Ecco il regista, nelle ombre e primi piani. “La colazione dei campioni”, chi non la fa? Merda e piscio mettono una casa sempre nei guai. Gli effetti collaterali della mafia russa. Poi ci sono i mostri! Povero Jess, “un ridotto…male” direbbe Jerry Calà, bersagliato dalla sorte e da una compagnia malsana (ma una compagna al bacio). “Una faccenda strana”.  E non ricordare nulla della sera prima non aiuta (…). Rispetto a Tarantino c’è la bildung dello scapestrato protagonista. “Benedizione e prosperità”, per questo “mondo malato, un mondo triste”. Dall’autore del romanzo del 2004, lo scrittore californiano Charlie Huston, una sceneggiatura comoda, ma ben cucita. Come ben foderata è la prova di Zoë Kravitz (figlia di Lenny) e del futuro belloccio, chissà, di Hollywood, Austin Butler, simpatico, calato.
(depa)

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