Sogno di classe

Inevitabile, nel sempre più torrido estivo, ritrovarsi "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto" ad imprecare e menar botte contro la classe distruggente. Ma è una fugace scottatura, un niente, travolgente sì, ma di fatto solo un'insolazione di erotica insolenza proletaria. Dopo quasi due anni, al Cinerofum, torna Lina Wertmüller (1928-2021) colla sua insuperabile coppia di matt-attori. 1974. Imperdibile.
L'ottava bellezza della regista capitolina è raggiunta con un soggetto astuto, somministrabile ai differenti livelli di degenza. Chiavi di lettura esplicite, gridate, ma anche insinuantesi (nella barba, nel costume). La messa in scena, con l'ottima fotografia del Golfo di Orosei (Ennio Guarnieri), che domattina andremo a vedere causa SimonMi di Lavante, e i primissimi piani sui volti di padrona e schiavo avvicentdantisi. Dialoghi e interpretazioni stavolta sono azzeccatissimi (Mariangela Melato e Giancarlo Giannini ai ferri corti, avvinghiati; grandi); Piero Piccioni spara le note necessarie, sino alla finale "Signora mia" del genovese Sandro Giacobbe. Gennarino Carunchio resta col suo sogno rivoluzionario negli occhi, dove ha immaginato tutto, senza domandarsi cosa. Mancherà una certa Wertmuller... 
(depa)

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