Partire

L'ex indipendente Gus Vas Sant si presente nella "Negri", smaniando per il cast vario e affiatato, con una pellicola di successo sulla gamma di tempi, per nulla sublimati, ma con occhi e busto ben visibili. Se "uno dei registi più sperimentali del cinema mainstream" smette di sperimentare...ne esce "Will Hunting - Genio Ribelle" (.t.o. "Good Will Hunting"), del 1997. Peccato.
Quanto tempo si impiega a cogliere la grana grossa, la trama larga su cui poggia la pellicola? Una firma sul contratto con Hollywood è una fattura da cui il regista non si è più esentato. Metri luce dai suoi primi graffianti e sfrontati, il genio e sregolatezza del titolo è riversato in un cenerentolo di Derivate e Integrali, brutto anatroccolo di Harvard, spazzino del MIT con le teorie del caos in testa. Moti che mal s'accompagnano a psichiatri, matematici, colletti bianchi e dirigenti MacKennie. Matt Damon risponde a muso duro alle retoriche statunitensi, poi democraticamente esportate, dei "biglietti della lotteria che non si sa incassare". Film culto di adolescenti maturandi, per dire il vuoto che vigeva, non può essere nemmeno liquidato in modo troppo malo, chè la centrifuga dei temi esistenziali (amicizia, ambizione, rabbia, amore, riscatto) viene impostata su modalità Calenda ("Seria!"). I ragazzotti piuttosto svegli, oltre che attori, Matt Damon e Ben Affleck si profusero nella sceneggiatura, critica giovanile già cara al regista (da qui la scelta della Miramax), vincendo l'Oscar. Da cestinare la svogliata e tipica rappresentazione, coi suoi calcolati quanto didascalici determinismi.
(depa)

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