"Gli orsi non esistono" di Jafar Panahi. "La prima del film è avvenuta il 9 settembre 2022 in occasione della 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il regista non ha potuto presenziare alla cerimonia perché è stato arrestato nel luglio 2022 e condannato a sei anni di reclusione per propaganda contro il governo iraniano.".
Amour au contraire
Fu Bubu di Portland a spingerci verso la filmografia di Ettore Scola. Lungo la celluloide del regista di Trevico, nella "Valéry", ci siamo imbattuti anche nella sua "Passione d'amore", del 1981. Pellicola letteraria, da "Fosca" dell'alessandrino Igino Tarchetti (1839-1869), il bello e la bestia nelle caserme del XIX° secolo: un sentimento frustrato così forte da travolgere tutto ciò che è alla vista.
Scarti d'orologio
Il Cinerofum segue i consigli di chi si imbatte nel suo tragitto. Claudio "Lumiére" ci ha segnalato "un buon film boliviano", quindi, senza farsi pregare, Elena ed io addirittura presso l'odiato "Corallo", a toccare con mano "Le terre dimenticate" di madre lingua quechua raccontate da Alejandro Loayza Grisi, trentasettenne di La Paz: "Utama".
Occhio al diavolo
Serata stanca, dopo un cinema senza mordente in zona di villeggiatura ducale, nessuna voglia di un film che offra qualcosa di più di "The Italian Job" (2003), liberamente ispirato all'originale, tutto "colpi" e motori, del 1969. Accogliamo nel 'Rofum, senza entusiamo, il regista e produttore newyorkese, 1969, Felix Gary Gray, dalla filmografia ormai contaminata (male).
Fuori è meglio
Non avevo ancora finito di parlare con Aoyama Shinji. Il talento giapponese, conosciuto nemmeno-a-dirlo grazie a "Foglio", capace di complicate, raffinate narrative psicologiche, nel 2002, film per la [TV], smorzò i toni, tenendo la m.d.p. più in bolla che mai. Nella nostalgica saga poliziesca del suo "The Private Detective", sta "Mike Yokohama: una montagna senza nome". Ironico, non troppo.
Sin gravitación
Quando la Elena dà forfait, al contrario, mi addentro tra le proposte più oscure di "Foglio". Delle due uruguaiane, la prima è "25 Watts", del 2001. Pellicola dai canoni indipendenti noti, ben rispettati, scritta e diretta a cuatro manos da Juan Pablo Rebella (1974-2006) e Pablo Stoll (stessa classe), chiacchiera del vuoto a perdere esistenziale, e generazionale, che affligge le eleganti città metropolitane.
Vetrine Stelle
Sganciatasi Elena, consuetamente refrattaria agli intimismi svolazzanti, agli esistenzialismi agonizzanti di certo cinema francese, mi ritrovo tête-à-tête con Agnès Varda. Lei, io e Cleopatra, fiore fragile della parigi sfavillante. Star in carriera, assorbirà il brutto colpo, in poche ore, nonostante o grazie al vacuo chiacchiericcio che non buca le braccia. "Cleo dalle 5 alle 7", del 1961, si aggirava crucciata tra i quartieri benestanti.
Raccontaci chi erano i Beatles
Ciao 'Rofum, com'e'? Ogni tanto ne vedo uno che risveglia in me quel vecchio piacevole istinto di scriverci su... ;) Pubblica, dai...ci tengo...ma solo dopo avervi dato un'occhiata (se non l'hai visto, non ci sono spoiler e ti suggerisco di farlo) che oramai ho difficoltà con entrambe le lingue! 😝 Un abbraccio.
E come si fa? Come si potrebbe? Ma certo che inoltriamo, al nostro enorme pubblico, le attese impressioni dell'unico Bubu che c'è:
Quando, nel 2019, è uscito "Yesterday" di Danny Boyle, ha fatto parecchio rumore e non poteva essere altrimenti, vista la popolarità dell'argomento: i 4 ragazzi di Liverpool; John, Paul, George e Ringo; i Beatles.E come si fa? Come si potrebbe? Ma certo che inoltriamo, al nostro enorme pubblico, le attese impressioni dell'unico Bubu che c'è:
Ciambelle francesi
Il 'Rofum ha già conosciuto Agnès Varda, grazie ai due recenti, ultimissimi, documentari che l'hanno vista partecipare con la sua poetica, raccontare la sua traiettoria. "La Pointe Courte", del 1955, è l'atteso, anche per il 'Rofum, esordio della regista belga, ventisettenne che mai più chiuderà il sorriso. Asprognolo racconto d'una borgata occitana mediterranea, dove le parigine soffrono non in silenzio. Fresco intenso lavoro con cui il celebre caschetto castano, poi sempre più bianco, propose la sua idea cinema, attenta ai gattini, come ai dolorini delle spose, smarriti.
Magia amara
A parte il troppo paradisiaco cinema proposto da "Foglio", lo ringraziamo ancora. Chissà se ci saremmo imbattuti nelle "Voci nel tempo", del 1996. Sì, nel pieno dell'ultima decade del disastroso secolo scorso, Franco Piavoli, Pozzolengo 1933, riusciva a scorgere lame dolci dolorose di luce naturale, ancora umana. Una scoperta così piacevole, affine ai nostri ultimi percorsi, che Elena crolla, in sala Valéry, di fronte a questo emozionante epopea dell'esistenza: struggente memoria dei luoghi vissuti, così cambiati, e degli affetti cari, per forza scollinanti, come la luna d'ogni notte.
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