Il "Foglio" indica il sentiero italico, che noi seguiamo mano nella mano con Ermanno Olmi. Il regista della bassa pianura padana coglie poetiche, metriche e sensibilità di Joseph Roth, "limitandosi" si-fa-per-dire rappresentare il narrato. Il risultato è del 1988, quando "La leggenda del santo bevitore", come i migliori romanzi, intrattiene e insegna molto sui peccati, terrenissimi, che affliggono noi uomini piccolissimi. Leone d'Oro a Venezia.
Pinocchio cresciuto, ma poca carne, Andreas tra gotti e pochi balocchi. Dare i soldi ad un alcolizzato non è un buon modo per farlo presenziare ad un appuntamento. La povertà è scritta in faccia. Giovedì è un giorno buono, ma tra mercoledì e domenica il destino ha mille mani da giocare. Andreas è solo. Splendidi ricordi per immagini, il passato un fotogramma musicato (José Padilla e Igor' Stravinskij). Treni anni '70, cappelli '50. Fotografia da tempo sospeso sui valori. Ne regret pas, nel delirium tremens il tempo è uno spavento.
Rispettata la atmosfera del grandioso scrittore galiziano (Ucraina), col personale del bergamasco, elegante e minimale. "A noi bevitori".
(depa)
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